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GAZZETTA GIALLOROSSA Aliccicco (Ex medico sociale Roma): “Morosini? Quando sei in arresto cadiaco e non ti rialzi più..”

Soccorsi a Morosini

A poche ore dalla morte di Piermario Morosini, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato l’ex medico sociale della Roma, Ernesto Alicicco, che in quel freddo 30 dicembre 1989 fu il primo, insieme allo storico massaggiatore giallorosso Giorgio Rossi, a soccorrere Lionello Manfredonia, colpito da arresto cardiaco durante Bologna-Roma. Ecco le sue parole:

Fu il primo a soccorrere Manfredonia. Un ricordo?

“A Bologna quel giorno, c’erano -5 gradi e Manfredonia cadde a terra, senza nessun segno: era in blocco cardiorespiratorio, lo soccorremmo immediatamente con Rossi che fu di grosso ausilio, ci preoccupammo subito che la lingua non andasse in dietro, lo intubammo e gli facemmo la respirazione bocca a bocca, che fortunatamente fece effetto. Poi arrivati in ospedale, continuammo con le cure che funzionarono”.

Morosini è morto davvero per arresto cardiaco?

“Per sapere veramente la reale causa del decesso bisogna aspettare l’autopsia. Mi rende perplesso però che nonostante il massaggio cardiaco, il cuore non si sia mai riattivato. Potrebbe esserci stata una emorragia celebrale. Io ho visto che facevano il massaggio cardiaco, ma se la lesione è da un’altra parte è tutto inutile. Ho visto che ha cercato di rialzarsi due volte, ma quando sei in arresto cardiaco cadi e non ti muovi più come abbiamo visto con Puerta e Muamba”.

Se l’ambulanza non fosse arrivata in ritardo?

“Sono fondamentali i primi 4 minuti, ma il ritardo dell’ambulanza, non centra niente, purtroppo è un malvezzo.  Fortunatamente a Bologna, non c’era una macchina in doppia fila. Non oso pensare se fosse capitato a Roma o in un’altra città”.

C’era modo di prevederlo?

“E’ una cosa impossibile da valutare, anche in termini di prevenzione. Per fare la diagnosi di un aneurisma, non si possono sottoporre i giocatori a tac o a esami con il liquido di contrasto. Sarebbe del tutto inutile perché è un evento molto raro, sopratutto perché se non ci sono i sintomi”.

Qual’è il livello della prevenzione in Italia?

“La prevenzione in Italia è ad un livello molto alto. Si può dire tranquillamente che la facciamo meglio che da altre parti. Siamo all’avanguardia”.

Per quanto riguarda i pronto soccorso negli stadi?

“Ho sentito che il Presidente dell’associazione medici sportivi, ha proposto di mettere i pronto soccorso negli stadi. Io lo dico dal 1980 e per questo nell’Olimpico c’è una stanza adibita a pronto soccorso per fare fronte a casi del genere”.

A cura di Flavio Festuccia

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