A poche ore dalla partita dell’Olimpico tra Roma e Napoli, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato Edoardo De Laurentiis, figlio di Aurelio e vice presidente della società partenopea, per esprimere un giudizio sul match e non solo. Ecco le sue parole:
Roma-Napoli?
“Mi aspetto una partita piena di fair play. A noi prima di tutto ci interessa arrivare all’Olimpico e fare bella figura, poi ovviamente c’è la voglia di portare a casa i tre punti per poter continuare a lottare per la Champions. Speriamo di fare risultato, visto che nelle ultime tre partite il Napoli è tornato a fare bene”.
Cosa è successo?
“E’ semplicemente riesploso. Lo sapevamo che non era possibile che una squadra prima gioca in un modo e poi tutto ad un tratto perde di lucidità, dinamismo e adrenalina. Alla fine sono tutti giovani e la forza nelle gambe ce l’hanno ed eravamo sicuri che non poteva terminare”.
Sulla lotta Champions.
“I conti si fanno a fine campionato. Siamo alle ultime partite e saranno tutte finali, poi che raggiungiamo il terzo posto o rimaniamo fuori, saremo comunque contenti di quello che abbiamo fatto, perché abbiamo dimostrato di essere una delle più belle realtà del campionato”.
Mazzarri rimarrà a Napoli?
“Il mister è il nostro timoniere e comandante, non c’è niente che ci faccia pensare ad una separazione”.
Roma-Napoli, le chiavi della partita?
“E’ una partita aperta in tutte le zone del campo tra due squadre con tanti giocatori giovani e ottime qualità. La palla poi è rotonda e poi che sia Lamela a decidere la partita, o Lavezzi o Cavani, cambia poco”.
Su Luis Enrique.
“Ogni volta si fanno questi giochi di gossip, è solo roba mediatica, e di questo non si va da nessuna parte. Bisogna essere più lucidi, un allenatore deve essere determinato e dire basta resto, o basta vado via”.
Fosse successo a Napoli?
“La politica di mio padre, è sempre stata quella di portare avanti i giovani, perché loro sono il futuro del calcio. Io personalmente, sarei andato a capire le problematiche dell’allenatore. Tante volte alcuni problemi possono nascere da una domanda o intervista fatta in modo sbagliato. Alla fine bisogna essere più chiari come lo siamo stati noi a livello di bilancio di giocatori, di squadra e di mister. Non abbiamo mai fatto lavoro di mediazione, siamo una realtà nuova e pulita che cerca successo senza indebitarsi per crescere piano piano. A Napoli abbiamo delle basi solide, con regole e animo. Se uno viene a Napoli deve sposare la causa, poi è naturale che c’è la critica positiva o negativa”.
Pronostico?
“Voglio vincere, ma per scaramanzia dico: vinca il migliore”.
A cura di Flavio Festuccia