Giancarlo Abete, presidente della Figc, ribadisce la propria posizione in relazione agli episodi che hanno turbato ieri il regolare svolgimento di Genoa-Siena. Il match, sospeso per le intemperanze del pubblico, è ripreso dopo l’interruzione di circa 40 minuti. “Una resa inaccettabile, il calcio non può cedere ai ricatti dei violenti. Quello che è successo ieri è inaccettabile. Può succedere che tifosi violenti, privi di cultura della sconfitta, cerchino di creare condizioni per non far disputare una partita. È assolutamente inaccettabile darla vinta a questi pseudo-tifosi che sono delinquenti. Hanno avuto la soddisfazione di vedere le maglie raccolte e consegnate: è una resa, è inaccettabile”, ribadisce Abete.
“Se si ha un ruolo di responsabilità societaria o se si è professionisti bisogna affrontare il rischio che alcuni comportamenti non siano graditi” ad un gruppo di facinorosi. “Chi rischia veramente è chi rappresenta l’Italia in luoghi in cui si muore. Non si può cedere ai ricatti”, prosegue il numero 1 della Federcalcio: “Se non cede la popolazione nelle zone in cui c’è la mafia o la camorra, non si può pensare che a cedere sia il calcio di fronte ad un gruppo di soggetti riconoscibili e sanzionabili”.
“I giocatori, le società e la parte sana della tifoseria deve denunciare tali situazioni. Altrimenti scatta un meccanismo omertoso, estremamente dannoso per il mondo del calcio”, dice il presidente della Figc. “Questi episodi sono legati ai comportamenti di persone facilmenti riconoscibili, serve una denuncia molto forte: le cose non si sistemano da sole”, afferma ancora Abete prima di evidenziare che “la maglia non si disonora perdendo una partita. Si disonora quando si rinuncia ad indossarla. Non si capisce perchè queste persone siano ancora in circolazione, avrebbero dovuto essere allontanate dagli stadi da tempo. Spero che ricevano il massimo della pena in base alle norme vigenti“.
Fonte: Ansa