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IL FATTO QUOTIDIANO Quarta: il nome che trascina il Lecce nel baratro

Calcio Scommesse

(A. Massari) – È bufera sul Lecce: il “mister x” che ha pagato perché il Bari perdesse il derby, ora non solo ha un volto ma, secondo la procura, avrebbe anche un nome e un cognome. Si tratta di Carlo Quarta, candidato in una lista civica collegata al centrodestra nelle prossime amministrative a Lecce e soprattutto: imprenditore molto vicino alla presidenza del Lecce. E questo – se fosse confermato l’intero episodio, che per ora è soltanto un’ipotesi investigativa – può significare un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio e, in particolare, della serie A: il Lecce rischia la retrocessione e la lotta per la salvezza, nel campionato in corso, dovrà davvero fare i conti con l’inchiesta barese.  Ma andiamo con ordine e torniamo al protagonista dell’inchiesta condotta dal procuratore Antonio Laudati e dal sostituto Ciro Angelillis in collaborazione con i carabinieri: Andrea Masiello, il difensore del Bari arrestato nei giorni scorsi per lo scandalo calcio scommesse, da ieri è fuori dal carcere. Il gip gli ha concesso gli arresti domiciliari. Il calciatore, dopo due giorni d’inter rogatorio, secondo la procura e il gip, ha infatti dimostrato un’ampia collaborazione. Ed è proprio la sua collaborazione che ha messo la procura sulle tracce dell’uomo che, secondo l’accusa, avrebbe pagato Masiello per far perdere il Bari nel derby con il Lecce del maggio 2011. Masiello, che ha riconosciuto Quarta dinanzi ai pm, ha raccontato d’essere stato avvicinato, a pochi giorni del derby, e di aver ricevuto un’offerta: mi parlò di “famiglia ” – ha spiegato in sintesi Masiello – per famiglia intesi quella dei Semeraro, presidente del Lecce. L’interesse della procura, in queste ore, si sta soffermando quindi su Quarta, giovane imprenditore leccese, uomo molto vicino al presidente della società giallorossa, Pierandrea Semeraro. Quarta – indagato per frode sportiva – è stato riconosciuto da Andrea Masiello su una foto mostratagli ieri dai carabinieri durante l’interrogatorio. Su di lui sono in corso accertamenti bancari.  Il riconoscimento di Masiello è stato un passaggio importante, per il difensore biancorosso, per ottenere il via libera dal carcere e l’accesso ai domiciliari: uno dei punti più importanti della sua collaborazione. I pm erano già sulle tracce dell’imprenditore salentino che, da qualche tempo, è anche impegnato politicamente a Lecce con il centrodestra. Ha 35-40 anni, due figli, viaggia su una Mercedes e in città è molto conosciuto. E proprio negli atti, nel verbale dell’interrogatorio reso da Masiello, alcuni giorni fa, prima dell’arresto, si legge di un uomo che portò un assegno per comprare il derby. “Carella – racconta Masiello al pm – gli disse: ‘Se voi non rispettate i patti, incasso l’assegno’… Si spaventò e disse: ‘No, aspetta un attimo, ho due figli a carico’, e sentii questo discorso qua. Mi ricordo che ha una ML grigia, una Mercedes”. L’ipotesi, a questo punto, è che Quarta possa aver avvicinato Masiello non per interessi personali, ma per conto della società. La cronaca sportiva, peraltro, dimostra che proprio la vittoria nel derby con il Bari – perso per 2-0, in casa, con autogol di Masiello –  consentì ai leccesi di salvarsi matematicamente. Una settimana dopo si svolge un’altra partita sospetta, finita nel mirino della procura di Cremona: Lecce-Lazio, vinta per 4-2 dai laziali, che consentì ai biancazzurri di conquistare un posto in Europa. Il derby con il Bari l’unica partita, tra quelle che la procura barese considera sospette, che non ha nulla a che vedere con le scommesse. E infatti, sul derby pugliese, la procura sta valutando di stralciare il fascicolo

 

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