(M.Ferretti) – Tutto accadde nell’estate del 2006, con l’Italia pallonara ancora ubriaca di gioia per il trionfo di Berlino della Nazionale di Marcello Lippi. Il Lecce, appena retrocesso in serie B, (ri)chiamò in panchina Zdenek Zeman, che nei mesi precedenti era stato a Brescia, e cedette Mirko Vucinic alla Roma. Per sostituire il montenegrino, il boemo fece un solo nome, quello di un ragazzetto che durante il suo periodo lombardo aveva visto giocare nella Primavera dell’Atalanta: Daniel Pablo Osvaldo, un argentino con passaporto italiano, tanta tecnica nei piedi e un carattere un po’ così. Detto, fatto. Nel giro di un paio di settimane, Osvaldo, venti anni compiuti in gennaio, arrivò a Lecce in comproprietà e cominciò – a suon di gol – a dar ragione a Zeman. Trentuno presenze e otto reti prima della cacciata del boemo e dell’arrivo di Giuseppe Papadopulo sulla panchina dei salentini. Esonerato Zdengo, fine dei giochi a Lecce per Osvaldo. Domani, il miglior cannoniere della Roma, dieci gol tutti su azione, tornerà nel suo vecchio stadio, il Via del Mare: lo farà da giocatore affermato, da probabile azzurro ai prossimi Europei e anche da attaccante ancora avvelenato per quel gol che gli è stato annullato nella partita d’andata, «il gol più bello della mia carriera», le sue parole a fine gara. Era il 20 novembre dello scorso anno: Roma in vantaggio con Pjanic, raddoppio di Gago da fuori area poi la rete dell’ex Bertolacci a metter paura alla Sud. A tranquillizzare la Roma e i suoi tifosi ci pensò Osvaldo con una rovesciata da manuale – palla all’incrocio dei pali – che lasciò senza parole Julio Sergio. […] Ecco perché ha voglia di rivincita, Osvaldo. Dopo aver segnato tre reti nelle ultime tre partite, Dani non vuole fermarsi: per se stesso, per la Roma e anche per Cesare Prandelli. Dopo aver staccato un assegno da 250 mila euro in favore dell’Espanyol per via dei 10 gol realizzati da Osvaldo, la Roma è pronta a firmarne un altro per la presenza numero 25 del centravanti (domani saranno 22) e, al tempo stesso, si augura che il bottino di reti aumenti partita dopo partita. Non v’è dubbio, del resto, che nella (complicata) corsa della Roma verso il terzo posto, Osvaldo può recitare un ruolo decisivo, già a partire da domani visto che a Lecce saranno assenti sia Totti che Borini. Lo sprint Champions è, di fatto, già lanciato: vietato rallentare nelle ultime otto partite di campionato.[…]