(P. Mei) – Sarebbe a brevissimo se stasera all’Olimpico il Napoli fosse un’altra Fiorentina, che a dire la verità invece è molto di più, guardando la classifica e non solo.
Ma la Roma non sarà quella: c’è un’Europa ancora, improbabile ma non impossibile.
E non solo per una faccenda di maglia: “Toglietevela, non ne siete degni”, recitava un altro striscioncino fuori porta, una scritta sinistra giacché fa venire in mente la scena vergognosa di Marassi, i giocatori genoani descamisados a non gentile richiesta, la partita sospesa e tutto il putiferio di questo calcio postmoderno che non sa più come raccapezzarsi tante ne combina. E la parola combina è voluta, pensando al calcioscommesse.
Ora si dà il caso che il popolo romano, quindi anche quello romanista, sia famoso più per la propria ironia che non per la propria rabbia. Pasquino è di queste parti. Perciò c’è da sperare, da essere sicuri quasi, che l’Olimpico, se contesterà lo farà da par suo: né violenze, né gesti intollerabili, anche se l’augurio in giallorosso è quello che non ce ne sia bisogno. Roma, nun fa’ la stupida stasera.
Anche Luis Enrique ha parlato di maglia: ha detto che vorrebbe che i giocatori della Roma la indossassero con maggiore orgoglio di quanto non abbiano fatto di recente. Perché, ha aggiunto, la Roma non è mia ma dei tifosi. I quali la vorrebbero, la avrebbero voluta, molto diversa. Ogni limite ha una pazienza, diceva Totò all’onorevole Cosimo Trombetta incontrato in wagon lit. Sembrano superati sia il limite che la pazienza in questa storia romana.
Perché nessuno gli avrà chiesto la Champions o qualcosa d’altro a Luis Enrique, come ha detto lui tra un evidente fastidio e l’altro nel rispondere a domanda, ma anche lui avrà chiesto a se stesso una Roma d’altro tipo, intravista in qualche sprazzo ma al dunque evaporata.
È questo che i tifosi, che hanno dato tempo al tempo, non s’aspettavano: il risultato, che non s’è visto, non conta molto perché conta il gioco? Ma forse s’è visto questo di recente? La storia sta tristemente sgocciolando: non aggiungiamoci gesti di cui pentirsi un domani.[…]