(C.Zucchelli) – Trasferimenti, vedi Capello nel 1970, di cui si parla ancora oggi. Affari mancati (o per meglio dire rubati) leggi Paulo Sousa e Ferrara.
Polemiche e liti. Roma-Juve o Juve-Roma per tanti anni è stato questo. È stato il viaggio con la Mazda dell’allenatore del terzo scudetto romanista verso il Piemonte, è stato la depressione certificata diEmerson, è stato il tour per i musei di Zebina, è stato, prima ancora, il no di Cassano a Moggi «perché mia madre preferiva il mare e il sole di Roma», è stato il no di Sensi per Aquilani e De Rossi «che da qui non si muovono», è stato un rapporto mai semplice e mai accettato dai tifosi, da una parte e dell’altra. Quest’anno le cose sono cambiate. Non che ci sia amicizia tra le due società, ma di certo il rapporto sul mercato è meno complicato rispetto al passato
E alla Roma questo giova: doppia cessione in bianconero, doppio affare. Vucinic, ad esempio, l’ha avuta vinta: la Roma è stata costretta ad accontentarlo non tanto per scelta sua (…) quanto piuttosto per necessità. Economica, visto che in quel momento servivano soldi freschi, ma anche e soprattutto ambientale: in una squadra che si stava appena costruendo di tutto c’era bisogno tranne che di un muso lungo come quello del montenegrino. A mediare tra il ds romanista e il collega bianconero Marotta c’era Alessandro Lucci, l’agente del giocatore e, per lui, una sorta di fratello maggiore. L’accordo è andato in porto al ritorno della Roma da Riscone, l’ufficialità è arrivata soltanto qualche giorno dopo, con soddisfazione (…) di entrambe le parti. Soprattutto giallorossa, visto che Vucinic in campionato ha fatto appena 6 gol, praticamente la metà di Osvaldo. Non c’è la stessa soddisfazione per quanto riguarda Borriello. L’attaccante da settembre a dicembre con Luis Enrique non ha giocato quasi mai, nel mercato invernale ha scelto la Juventus piuttosto che soluzioni straniere puntando su se stesso visto che i bianconeri lo hanno voluto solo in prestito. I fatti finora gli hanno dato torto: appena undici presenze tra campionato e coppa Italia quasi tutte da subentrato e zero gol complicano un riscatto che, fissato a 8 milioni, si fa sempre più difficile. Difficilmente Marotta lo confermerà e sta già cercando altre punte per il futuro, lui tornerà a Trigoria con un contratto di altri tre anni, un ingaggio da quasi quattro milioni a stagione e la prospettiva di altri mesi senza giocare. La società cercherà di cederlo, lui sta già pensando a un futuro lontano da Trigoria sapendo bene che a 30 anni si deve rimettere in gioco abbassando, prima di tutto, le richieste economiche.
Chi, invece, è nel pieno della carriera è Claudio Marchisio. Ventisei anni, titolare indiscusso e indiscutibile della Juve e della Nazionale, era l’unico giocatore che Sabatini avrebbe accettato come contropartita tecnica nell’affare Vucinic. (…). La Juve ha detto no, spaventata da un’eventuale reazione di Antonio Conte che, fin dal primo giorno a Vinovo, afono o meno, si è fatto sentire coi suoi dirigenti: «Marchio (…) non si tocca». E così è stato.