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IL ROMANISTA Carlo Petrini è in Curva Paradiso

Carlo Petrini

(M. Izzi) – Se ne è andato per colpa della stessa malattia che gli portò via il figlio, il suo dramma più grande, incommensurabile di una vita vissuta a fondo fino all’ultimo secondo di ieri. Nell’errore prima, ma sempre col cuore. Sempre. E poi sempre – soprattutto – con la verità.Carlo Petrini oggi è nella Curva Sud Paradiso, quella Curva verso la quale si scusò dopo un gol sbagliato quando vestiva la maglia della Roma. Per questo venne applaudito, per questo poi segnò. Qui è stato un anno soltanto, ma qui un anno è per sempre. Era della Roma. Era un uomo, che ha guardato in faccia la sua ombra: ci ha portato il sole. Ha squarciato l’oscurità, la mafia, l’omertà di questo calcio (“Nel fango del Dio pallone” è un titolo, un’espressione tutta sua e tutta sua resterà per sempre)denunciando il doping nel calcio, lo schifo, le scommesse, le partite truccate prima e dopo gli scandali conosciuti a metà. Gli affari fra pallone e finanza, fra questi e la politica. Era nato a Monticiano come Moggi e pensi che la vita sia pure questa. Sempre l’altra faccia. L’ombra e il sole. Alla fine non vedeva più, ma alla fine ha fatto vedere la verità a tutti noi. La Roma ieri lo ricordato con queste parole. Lo facciamo anche noi: “L’Associazione Sportiva Roma piange la scomparsa di Carlo Petrini, calciatore di valore e uomo di spessore, capace di commettere gravi errori e poi di farseli perdonare semplicemente riconoscendone la natura. Come in quel piovoso pomeriggio di dicembre del 1975 quando alzò le mani di fronte alla Curva Sud per chiedere perdono per i suoi sbagli sottoporta e poi le alzò di nuovo, per condividere con i suoi tifosi la gioia del gol della vittoria contro la Sampdoria. Straordinaria è stata la sua attività di cronista e scrittore, nella quale ha saputo riconoscere e denunciare ad uno ad uno tutti gli schizzi di fango del dio pallone, per primi quelli da lui stesso cagionati. L’ultimo saluto a Carlo sarà dato domani (oggi, ndr) alle 14,30 a Lucca, dove ha vissuto negli ultimi otto anni, presso la Chiesa dell’Arancio, in via di Tiglio 192, davanti al Santuario di Santa Gemma. L’AS Roma si stringe ad Adriana e a tutti i suoi familiari in questo momento di estremo dolore”.

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