(D. Galli) – “Il giorno in cui i tifosi non penseranno che io sia l’allenatore per la Roma, andrò via”. Ieri ha parlato così Luis Enrique. Bene, quel giorno non sarà oggi. La Curva Sud non abbandona la Roma. Non l’ha mai fatto, non lo farà con la Fiorentina e nemmeno nelle altre quattro partite che poi resteranno fino al termine del campionato. Potranno esserci dei fischi, questo sì. È normale e pure logico perché la Curva è democratica e ognuno è libero di pensare e agire come vuole. Ma il cuore della Sud, quei ragazzi che il giorno di Roma- Lecce issarono lo striscione “Mai schiavi del risultato“, non contesterà la Roma di Luis Enrique. Né oggi, né domani, né dopodomani. Per una ragione semplice, elementare, pura come i nostri colori. Perché Luis Enrique, oggi, domani e dopodomani, rappresenta quello. I nostri colori. La squadra.
Anzi, di più. Perché Luis Enrique vuol dire tutto quello che significa adesso la Roma. Vuol dire Baldini, Sabatini, Baldissoni, Fenucci. Vuol dire una proprietà straniera vivace, ricca e che ha le idee chiarissime, vuol dire investitori come Pallotta, DiBenedetto e Tacopina, vuol dire manager come Pannes, Barror e Arshad. Perché chi resta oggi al fianco di Luis Enrique resta anche al fianco di quegli uomini e quelle donne che lavorano quotidianamente, dietro le quinte, a questo progetto per il quale – e Baldini ha ragione – questa cordata ha già tirato fuori un centinaio di milioni. Un progetto vero. Mica un rendering, una visione di società autofinanziata, una soluzione di ripiego.
Se la Sud non pretenderà le dimissioni dell’allenatore, non si può però immaginare un clima paradisiaco, sia chiaro. A Trigoria si aspettano degli insulti. Dopo uno Juve-Roma 4-0, dopo una partita che la Roma ha semplicemente subìto, fischi e offese sono nella natura delle cose. D’altronde, gli stessi numeri della prevendita non sono esaltanti. Sono stati venduti 15 mila biglietti. La Sud e i Distinti Sud sono andati esauriti sabato. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, sono due settori occupati per la maggior parte da abbonati. Il vero termometro al botteghino è la prevendita della Curva Nord. E lì c’è ancora parecchio posto.
Informazioni di servizio per chi decidesse di andare allo stadio. I biglietti possono essere acquistati nelle ricevitorie Lis Lottomatica, quelle che non troverete chiuse in un giorno festivo. Il Ticket Office di viale delle Olimpiadi venderà, oggi, solo i tagliandi di Tevere e Monte Mario (senza tessera del tifoso, da 37 a 84 euro). Poi ci sono i Roma Store. Quelli aperti, tutti dalle 10 alle 13, sono a Piazza Colonna 360, via Appia Nuova 130, Centro Commerciale “Dima” alla Bufalotta e “Parchi della Colombo” a Casalpalocco. Si parte dai 13 euro della Curva Nord. Donne, over 65 e under 14 pagano molto meno. Ma questa non è più una novità. È una stupenda consuetudine. Una strategia che ha premiato la società. Questa società. La stessa che si è affidata a Luis Enrique per un progetto a lungo termine. Quello in cui crede la Curva Sud.