(V. Vercillo) Probabili stangate e gravi conseguenze per le classifiche, forse anche quelle della stagione in corso. È questo il panorama che si prospetta come diretta conseguenza delle inchieste legate al calcioscommesse. Per Mattia Grassani, tra i massimi esperti del diritto sportivo, i dubbi sono pochi: le vicende del nuovo filone «dimostrano il totale malessere del calcio italiano e una congiuntura eccezionale e gravissima, con contaminazioni e irregolarità a tutti i livelli».L’ultimo di una lunga serie di casi è quello che riguarda Andrea Masiello, difensore ex Bari e reo confesso dell’autogol nella partita persa lo scorso anno nel derby pugliese contro il Lecce, un episodio che dimostra come questa sia una fase del calcio «che non ha eguali, forse addirittura peggiore anche del primo scandalo dell’80».
L’avvocato, come ha spiegato ieri all’Ansa, prevede comunque tempi molto rapidi per assicurare la giustizia sportiva: «I procedimenti penali e sportivi procedono su binari paralleli e autonomi. I provvedimenti presi sono elementi per il processo sportivo, in più ci sono confessioni e riscontri: l’attività della procura federale, una volta ricevuti gli atti, potrà essere semplificata e celere. Aspettiamoci un impulso della procura federale ad aprile o maggio, e il processo sportivo entro giugno». A tremare è la serie B per il Bari, ma anche la A: «Se arrivano le conferme delle combine, le conseguenze sarebbero molto pesanti, sia per i dirigenti coinvolti sia per le società. La responsabilità scatterebbe di grado e la responsabilità da oggettiva diventerebbe diretta. Significa che verrebbero certamente retrocesse all’ultimo posto del campionato di competenza». Sui tempi relativi alle sanzioni non ha dubbi: «Il principio è quello dell’immediatezza e della tempestività della sanzione – spiega Grassani – per cui laddove le sanzioni della giustizia sportiva dovessero essere afflittive, sarebbero applicate anche al campionato appena concluso e possono essere anche retroattive. La violazione, una volta accertata, va espiata nello stesso campionato. Se invece i punti di penalizzazione non dovessero incidere, perché ad esempio le società colpevoli fossero già retrocesse, allora la penalizzazione scatterebbe dal prossimo campionato. La vicenda di Calciopoli 2006 insegna».
Sull’ipotesi “amnistia”, Grassani ribadisce che sarebbe «una soluzione remota, impossibile da realizzare. Queste cose sono di una gravità tale…». Niente “colpo di spugna”, quindi: «Ci saranno interventi drastici. Non credo possa esserci perdono per chi violi la lealtà e la probità sportive. Sono da escludere provvedimenti premiali o perdonistici: su questo gli stessi Petrucci e Abete sono stati chiari. L’autogol di Masiello e la sua confessione dovranno essere lo spot dei prossimi dieci anni. Se il messaggio non dovesse passare l’esempio negativo non si riuscirebbe a ripartire. È un episodio peggiore dello scandalo dell’80». Riguardo le richieste della modifica delle norme legate alla responsabilità oggettiva che pensalizza i club, rischiesta espressa anche da Claudio Lotito, Grassani risponde che «abolire la norma sarebbe un grave errore. Senza la responsabilità oggettiva si andrebbe incontro al caos».