(G. DELL’ARTRI) – Rivera e Mazzola, Mazzola e Rivera, i numeri Dieci d’Italia degli Anni 60 e 70 come Del Piero e Totti lo sono degli ultimi due decenni. Rivali per una vita come era naturale che fosse vestendo le maglie uno del Milan, l’altro dell’Inter. Rivali e protagonisti involontari in Nazionale della famigerata staffetta dei Mondiali del Messico. Rivera e Mazzola, dunque, storicamente divisi ma uniti per l’ammirazione nei confronti di Francesco Totti. E non potrebbe essere altrimenti per due campioni che il pallone lo hanno sempre accarezzato, al quale hanno sempre dato del tu. Proprio come fa Francesco. A lui sono accomunati anche per un altro motivo: Tutti e tre non sono stati inseriti nella classifica stilata dalla Gazetta dello Sportsui 10 migliori attaccanti italiani moderni.
Possibile? Non sembrerebbe esserlo, eppure è così. Provi a darti una spiegazione e immagini che siano stati inclusi solo dei centravanti, al massimo delle seconde punte e non dei numeri dieci. Poi però la teoria crolla subito perché c’è Del Piero al secondo posto che più numero dieci di così non si può. Sandro Mazzola non capisce come il capitano giallorosso possa mancare nell’elenco: «A mio avviso Totti è uno dei più grandi calciatori degli ultimi anni, anzi, in generale della storia del calcio italiano – ha detto a Il Romanista -. Non può non stare in una classifica come quella della Gazzetta. E non solo per il suo valore assoluto». L’ex campione nerazzurro prosegue poi col fare la riflessione che hanno fatto tutti leggendo la graduatoria dal primo posto occupato dall’immenso Gigi Riva fino al decimo del simbolo della Roma anni 80, Roberto Pruzzo: «se andiamo a vedere i dieci nomi che compaiono in quella classifica, nove sono dei bomber, dei centravanti veri. E se nella lista c’è Del Piero, che centravanti puro non è, allora in quella lista doveva entrarci anche Totti. Di diritto». Logico.
E Rivera? L’ex Golden Boy non ha mai lesinato complimenti a Totti. Stavolta evita di ripetersi e dice semplicemente: «Sta facendo bene». Ma la sua opinione su qualsiasi tipo di classifica che riguarda Francesco l’aveva già espressa chiaramente pochi giorni fa, alla vigilia della trasferta della Roma a Milano per la sfida con i rossoneri: «Per me Totti è Totti, è un grande giocatore che non può assomigliare a nessun altro – aveva spiegato -. Ha grandi qualità e capacità; non riesco ad inserirlo in una classifica perché ci sono dei numeri uno assoluti e giocatori che fanno parte di un élite, e Totti fa parte di questo gruppo». Forse è andata proprio così. Forse anche la Gazzetta ritiene Totti un fuori categoria, uno che fa parte di una “elite” che non può stare in qualsivoglia graduatoria. Ecco la spiegazione. O no?