(C. ZUCCHELLI) – Ventotto aprile 2012, ore 22.41: la stagione della Roma finisce così. Nel modo più brutto.
Tutta la Roma sotto la Curva Sud a chiedere scusa ai tifosi per un anno da dimenticare.Totti guida la squadra. Il meno colpevole è il primo a scusarsi. E quando si avvia verso la pista d’atletica si gira e aspetta i compagni. Ci sono tutti. Lobont è accanto a lui. Francesco ascolta. Non sa che dire. C’è poco da dire, dopo l’ennesima serata storta. La Roma affronta il Napoli, non perde ma doveva vincere per correggere la situazione. Gioca un buon primo tempo, si divora occasioni, passa in vantaggio con Marquinho ma nella ripresa viene messa sotto dal Napoli che rimonta con Zuniga prima e Cavani poi.
Il pareggio arriva allo scadere con Simplicio ma, per i tifosi, cambia poco o nulla. In classifica e pure nel morale della gente. Che lascia lo stadio fischiando e salvando solo il Capitano. E chiedendo, soprattutto, “Luis Enrique dove sta?”. Il tecnico era già sceso negli spogliatoi quando la squadra è andata sotto la Sud (…)
Aveva scelto la Roma più logica: Lobont in porta al posto di Curci, Rosi a destra e Taddei a sinistra, Marquinho a centrocampo con Gago e Pjanic. Il primo tempo è di marca romanista anche se il Napoli quando attacca fa paura: Cavani al volo tenta la deviazione da corner sul primo palo ma il pallone esce di un soffio. La Roma tiene palla, il Napoli riparte e quando Marquinho sbaglia un passaggio per Kjaer servendo Cavani si teme il peggio: l’attaccante passa a Hamsik che entra in area e scarica addosso a Lobont. La Roma risponde con Bojan che prima ferma Cavani lanciato a rete – errore di Taddei – poi mette a sedere Maggio e crossa morbido in area dove non c’è nessuno. Il brasiliano prova a farsi perdonare con un tiro da 25 metri ma De Sanctis respinge.
Il portiere del Napoli respinge anche una botta di Totti direttamente sui piedi di Gago che in corsa e a porta spalancata manda fuori. L’argentino si dispera, Luis Enrique pure i compagni pure, i tifosi neanche a dirlo. La Roma sembra essersi sbloccata: dal limite dell’area ci prova Bojan, destro preciso che De Sanctis toglie dal palo e manda in angolo. Si gioca a una porta: cross di Bojan, Marquinho di testa manda di poco sopra la traversa. Al 40’ la Roma passa: Totti lancia Rosi, cross perfetto per Marquinho che in corsa al volo fa 1-0 sotto la Sud. Terzo gol stagionale per il brasiliano e vantaggio strameritato per la Roma.
In tribuna esultano Burdisso, Osvaldo, Viviani, Lamela e Pigliacelli che, per festeggiare, danno qualche schiaffo in testa a De Rossi. Si va al riposo sull’1-0 e con la sensazione di una squadra un po’ più sicura di se stessa e infatti Luis Enrique non cambia niente. Cambia invece la partita: dopo tre minuti il Napoli pareggia con un’invenzione di Zuniga che da 25 metri spara un destro su cui Lobont parte in ritardo ma che, effettivamenbte, era forte e preciso. La Roma reagisce subito con un bel sinistro di Marquinho che termina di poco a lato. Mazzarri prova a vincere : fuori Dzemaili, dentro Pandev. Luis Enrique aspetta ancora.
E il Napoli va vicino al vantaggio con un pallone vagante in area che Heinze tocca quel tanto che basta per mandare fuori. Ed è sempre il Napoli che attacco: Lobont, Kjaer e Taddei ci mettono una pezza, Mazzarri, sempre in piedi, incita i suoi a non fermarsi, Luis Enrique riflette in piedi al limite dell’area tecnica. Il Napoli si divora di tutto: Zuniga tira alto sopra la traversa, Maggio solo davanti al portiere scarica addosso a Lobont, Cavani invece di servire i compagni liberi in area tira e manda a lato. Il gol è nell’aria e puntuale arriva con l’attaccante dell’Uruguay al minuto 22: riceve da Pandev, si libera di Kjaer, guarda il palo più lontano e piazza un destro a giro che non lascia scampo a Lobont.
La Roma è sotto choc: Bojan prova un destro che finisce dritto dritto nelle braccia di De Sanctis, Totti e Marquinho provano a inventare qualcosa ma il Napoli è attento e fa buona guardia.
Luis Enrique a 20’ dalla fine cambia: fuori Pjanic e Bojan, dentro Simplicio e Tallo. (…) E proprio dai nuovi arrivati arriva il pareggio della Roma: Tallo mette in mezzo un cross perfetto, il brasiliano supera Zuniga e pareggia in velocità.
Al settimo cielo, corre addirittura fino in Monte Mario per abbracciare la moglie e il figlio. E’ l’unica gioia. Almeno lui è felice. E lascia il campo un po’ più sorridente degli altri