(C. Zucchelli) – “Questo è stato un anno di transizione. I romanisti aspettano che questa situazione si evolva positivamente”. Lo spera chiunque ha la Roma nel cuore. E quindi il primo è lui, Francesco Totti. Il Capitano ha parlato alla rivista La Romae, ancora una volta, e se mai ce ne fosse bisogno, si è schierato senza mezzi termin dalla parte della proprietà e dell’allenatore. In un momento così difficile, le sue parole sono come una boccata d’ossigeno. Si parte da Luis Enrique: “Il mister è una persona particolare, un uomo leale e vero, che ti trasmette quello che ha in testa. Gli puoi dire tranquillamente quello che pensi, accetta tutto poi è normale che prima incassa e poi porta avanti le sue idee. Una persona su cui puoi contare sempre”. Dal campo alla scrivania. Totti fa quadrato anche con i nuovi proprietari: “I nuovi manager mi sembrano determinati a far diventare grande questa società. Baldini è un grande dirigente e ha voglia di vincere. Sabatini è una presenza costante nello spogliatoio”.
Nello spogliatoio, tra vecchi e nuovi, il Capitano sceglie tre giocatori su cui esprimersi: “Osvaldo è un “animale”, Lamela ha un grande futuro, Pjanic è di un altro pianeta”. Oggi giocherà solo col bosniaco, vista la squalifica degli altri due. Di fronte il Napoli. E tanti ricordi, soprattutto all’Olimpico. Dei 213 gol segnati in serie A con una sola maglia, senza clausole,senza se e senza ma, 7 reti il Capitano giallorosso le ha rifilate alla squadra di Fuorigrotta: quattro all’Olimpico e tre al San Paolo (la prima è datata stagione 97/98 con Zeman in panchina, la seconda sarebbe stata la rete scudetto se Antonioli non si fosse addormentato in porta, la terza è un rigore di uno 0-2 con Spalletti in panchina ed esultanza mista tra ciuccio e dito a zittire la Curva A).