Dopo una partita come quella di ieri c’è poco da dire. Dopo una partita di ieri esce fuori tutta la pochezza del tifoso medio romanista. Quando si vince sono tutti felici e contenti, sono tutti belli e pronti a far festa. Quando si perde invece, ti rendi conto di quanto marcio vi sia intorno a te, di quanti pseudo-tifosi vadano in giro a dire di essere della Roma. Gente che quando si perde “solo la maglia”, ma quando si vince tutti a Trigoria a farsi due foto con i calciatori all’uscita dell’allenamento. Gente che quando si perde la partita, la settimana dopo, preferisce guardarsela con un plaid sul divano, magari facendo l’ultras armato di tastiera, dietro uno schermo e con falso nome. Gente pronta a tirarsi indietro e che molto probabilmente sabato sera se ne andrà a ballare anzi che andare allo stadio. Gente che vorrebbe parlare di calcio, ma di calcio sa poco e niente. Gente che vorrebbe parlare di tifo, ma forse in vita sua non ha mai tifato. Quasi tutti, ma noi no. Noi non siamo così. Ieri c’era da tifare la Roma e la Roma abbiamo tifato, per 90′ minuti, tirando fuori tutto quello che avevamo dentro. Perchè chi c’è in campo o su quella panchina a noi non interessa. Noi tifiamo la Roma. Ci siamo detti sostenitori delle idee di questa società e vogliamo continuare a farlo, perchè a differenza di qualcuno conosciamo un valore chiamato coerenza. Sempre ci siamo stati e sempre ci saremo, pronti a sostenere la nostra passione tifando i nostri colori. Quei colori che tanto amiamo e per i quali non saremo “mai schiavi del risultato”. Un concetto che in pochi possono capire e che la gente fa proprio solo quando gli fa comodo. Noi no. Noi non lo siamo e mai lo saremo. Perchè, la Roma, siamo pronti a tifarla in tutte le serie. Siamo pronti a seguirla ovunque e comunque vada. Perchè il nostro è un amore disinteressato. E’ un amore puro, uno di quegli amori che non scemeranno mai ma col tempo si rafforzeranno. “Sosteniamo le vostre idee, ma la nostra voce merita sfide europee” avevamo detto qualche settimana fa. Il nostro pensiero non cambia. Chiediamo rispetto per quella maglia che tanto amiamo ma siamo pronti a tifare, sempre. Ed il giorno in cui ci sarà da contestare non ci tireremo indietro, ma saremo pronti a tornare sui nostri passi e saremo pronti a farlo. Ma non ora. Non una società che ci ha chiesto tempo ed aiuto. Farlo ora sarebbe da vili. E noi vili non siamo. Imparate a fare i tifosi, imparate a tifare. Imparate a tifare la Roma. Imparate a tifare la maglia. Imparate a non sprecare fiato in chiacchiere ma ad usarlo la domenica facendo il vostro dovere. Perchè soltanto quando avrete fatto il vostro di dovere potrete accusare e puntare il dito contro chi secondo voi non fa il suo. Prima, però, fatelo. Associazione Sportiva Roma 1927…per una magia così vale la pena di vivere!
A cura di Edwin Iacobacci