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LA REPUBBLICA Luis Enrique sempre più solo. I tifosi: “Torna a Barcellona”

Luis Enrique

 (F. Ferrazza) – La pesante batosta di Torino ha creato un malumore nell´ambiente difficile da arginare. E Luis Enrique è sempre più solo. Protetto, difeso e anche incoraggiato dalla società, il tecnico spagnolo è invece ormai il primo colpevole del fallimento stagionale per i tifosi, esasperati dall´umiliante 4-0 rimediato contro la Juve, e da un andamento in trasferta che ha pochi precedenti nella storia romanista.  Nella notte la prima mini-contestazione stagionale, a Fiumicino, al rientro della squadra da Torino, presa di posizione che ha alzato il sipario su una giornata dialetticamente difficile. Una sessantina i tifosi presenti, tra cori contro squadra e allenatore, intorno alle 2 di notte, con Heinze a colloquio con i contestatori. Un´oretta prima, all´aeroporto di Torino era andato in scena un faccia a faccia con alcuni sostenitori e Daniele De Rossi, reo di aver scambiato la maglia con Marchisio, mandando a quel paese il settore ospiti che fischiava poi un suo tentativo di saluto«Ti devi vergognare» il senso di quanto è stato gridato al centrocampista. «Come faccio sbaglio, se non vengo a salutare sono senza attributi, se vengo mi prendo gli insulti», la replica di Daniele, non accettata dall´interlocutore. Poi l´ostile accoglienza nella notte romana, a cui non ha fatto seguito nulla, ieri pomeriggio, a Trigoria, alla ripresa degli allenamenti. La rabbia e lo sdegno della tifoseria intasano radio locali e social network. E il primo a finire sotto accusa è proprio Luis Enrique, invitato, più o meno carinamente, a tornarsene nella sua amata Barcellona. «Non guarderò più le partite della Roma e l´anno prossimo non mi farò l´abbonamento se resterà lo spagnolo!», uno degli sfoghi lanciati online. «Non si capisce qual è la proposta di gioco e veniamo umiliati da tutti», un´altra voce. «Baldini caccia Luis!» un accorato appello, destinato a restare inascoltato, visto che il direttore generale non è per nulla intenzionato ad alzare bandiera bianca, convinto che la strada presa, nonostante le molte cadute, sia quella giusta. «Toglietevi le maglie» l´attenzione di qualcuno si sposta anche sui giocatori, ricordando la contestazione subita domenica scorsa dai giocatori del Genoa.  In un fiume di proteste e di improperi contro il tecnico, c´è anche chi segue il pensiero societario (la netta minoranza, per la verità), convinto che a Luis Enrique debba essere data una seconda possibilità. «La colpa è della squadra, i giocatori sono senza personalità», una delle voci a favore della guida tecnica. «Teniamo Luis e cacciamo dieci calciatori, alcuni sono inguardabili», un altro alibi concesso all´asturiano. «Una stagione è troppo poco per dare un giudizio definitivo» e ancora «Diamogli una squadra adatta al suo gioco e vediamo». La maggioranza stanca del trainer iberico si spinge a proporre improbabili ritorni, vedi quello di Zeman o di Spalletti, nostalgia di passato sempre più lontano. In tutto questo Luis Enrique parlerà oggi, spiegando le sue ragioni e presentando la gara di domani contro la Fiorentina. Gara in cui non potrà avere gli squalificati Lamela (3 giornate per le quali non verrà fatto ricorso), Stekelenburg e Bojan.

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