(A. M. Erba) – Poche righe, ma eloquenti. Un semplice fax arrivato nella tarda serata di lunedì alla segreteria del pm Laura Filippi fa capire che per conoscere la verità sul presunto complotto ai danni della As Roma si dovrà ancora attendere. Tutti e quattro gli indagati hanno dato forfait, comunicando a piazzale Clodio l´intenzione di disertare l´appuntamento fissato per martedì mattina. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il giornalista Roberto Renga, il figlio Francesco e le due voci radiofoniche Giuseppe Lo Monaco e Mario Corsi, meglio noto tra i tifosi romanisti come Marione.
Accusati di ricettazione, avrebbero tentato di infangare il dg giallorosso Franco Baldini e Mauro Baldissoni, consigliere di amministrazione del club. Cercando di far pubblicare, senza riuscirci, notizie diffamatorie. Un finto dossieraggio, secondo gli inquirenti, messo in piedi dai cosiddetti «esclusi» dalla nuova proprietà made in Usa, che fa capo a Thomas DiBenedetto con l´appoggio di Unicredit. Ovvero i nostalgici della vecchia gestione targata Sensi.
A sventare la presunta cospirazione la “Iena” Paolo Calabresi, che alla vigilia dell´ultimo derby romano viene avvicinato dal giornalista in pensione Roberto Renga, un tempo firma di Paese Sera e Messaggero. Il quale gli racconta che ha in mano dei documenti scottanti, in grado di rovinare l´immagine di Baldini e Baldissoni. Trascrizioni di sms che dimostrerebbero che i due sono massoni, come indicherebbe l´anagramma «tfa», triplice fraterno abbraccio. E che il nuovo gruppo dirigente trucca la compravendita dei giocatori per guadagnarci su, facendo la cresta sul calciomercato. Ma la “Iena” non ci casca. E anzi registra la conversazione senza che Renga se ne accorga e poi rivela tutto a Baldini e Baldissoni, che denunciano tutto alla Digos. È a quel punto che scatta l´inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo.
Adesso si dovranno aspettare gli ultimi accertamenti disposti da piazzale Clodio per rimettere in fila uno ad uno i tasselli di questa storia. Nei prossimi giorni arriveranno gli esami dei tabulati relativi agli sms in base ai quali Renga e soci avrebbero tentato l´assalto mediatico a Trigoria. Mentre nei giorni scorsi è stato sentito come persona informata sui fatti lo stesso Calabresi. Una versione, quella fornita dalla “Iena”, ritenuta dai magistrati «puntuale e dettagliata». Con un´ipotesi investigativa che resta ancora in piedi: alla vendetta trasversale potrebbero aver partecipato, oltre ai quattro indagati, anche altri nostalgici della precedente gestione del club.