La Roma è davanti ad un bivio, sopratutto Franco Baldini: o chiami Ancelotti e gli metti a disposizione una squadra per vincere subito, cambiando la fisionomia della società, o continuare con Luis Enrique, ammesso che voglia continuare. Il primo tempo con il Napoli è stato un calcio bellissimo e c’è stata anche la reazione della squadra dopo il gol di Cavani. Poi il mondo del calcio è pieno di queste storie, i giocatori sanno di aver buttato a mare una stagione, sarebbero bastati 6 punti e la Roma sarebbe a 56, con altre partite non complicatissime da gestire. Penso che quest’anno è servito a tutti, alla società, ai giocatori. Il gesto di Totti? Lui è una cosa diversa, sta soffrendo più di ogni altro nello spogliatoio per quello che è accaduto quest’anno. Sente la responsabilità di mettere la faccia davanti ai tifosi e per questo è un patrimonio per la città e il calcio e certi atteggiamenti sono di un uomo che sa quanto vale per la città. Totti non è strumentalizzato e non si fa usare da nessuno. I cambi di Luis Enrique? La Roma ha avuto tutto meno che la fortuna quest’anno. Tallo è un giocatore importante, ha fisico, voglia di sacrificarsi e capacità di far gol, Greco è un giocatore che ci poteva benissimo stare nella rosa di quest’anno e Simplicio è un giocatore che con le poche apparizioni ha segnato 4 gol. Champions? L’aritmetica ti da tutte le possibilità, ma la logica no.