Nuovo appuntamento con la rubrica di GazzettaGialloRossa.it ”MAX…IME RADIOFONICHE“, un appuntamento quotidiano con il noto conduttore radiofonico Max Leggeri. Potrete leggere i pensieri di Max, espressi nella sua apertura di puntata, con la collaborazione di Angelo Di Livio e Francesco Oddo Casano, riassunti per voi dalla nostra redazione. In coda all’articolo c’è la possibilità di ascoltare anche l’estratto audio di “1927, La storia continua“, in onda tutti i giorni dalle 14 alle 18, dal lunedì al sabato su Radio Manà Sport 90,9.
MAX LEGGERI:
“Abbiamo visto una Roma giocare bene, una Roma che torna alla vittoria, che vince e convince con una prestazione esaltante contro un’ottima Udinese. Quella di ieri sarà sembrata una vittoria agevole, ma lo è stata solo perché la Roma ha giocato con l’intensità giusta”.
“Una squadra che ha fatto divertire il pubblico presente: un pubblico che secondo me si è comportato nel miglior modo possibile. Ci aspettavamo una bordata di fischi prima che iniziasse la gara, poi dal primo minuto fino al novantesimo la squadra è stata sostenuta senza soluzione di continuità”.
“Ci sono stati dei gesti che non mi sono piaciuti: me ne frego se potrò sembrare impopolare ma credo che un giocatore prima di potersi permettere un gesto del genere debba scrivere pagine e pagine di storia romanista”.
“Nessuno si è mai permesso di fare quel gesto ai tifosi romanisti. Pablo Daniel Osvaldo non è legittimato a farte quei gesti. Non se lo può permettere, dimostrasse prima di essere un numero uno. Io vorrei che il mio centravanti non si permettesse di fare quei gesti a un pubblico legittimato a fischiare”.
ANGELO DI LIVIO:
“Il pubblico romanista è da elogiare . Ieri è stata la prima volta che ha fischiato la squadra e credo che ci siano stati tutti i presupposti vista l’umiliazione di Lecce”.
“Era giusto fischiare la squadra. Io non mi esalto per la vittoria contro l’Udinese”.
FRANCESCO ODDO CASANO:
“Il coro ricominciamo cantato dalla Sud è stato come un segnale mandato alla squadra”.
“Ieri sera si è capita una cosa, che la stagione pseudo fallimentare della Roma non è colpa solo di Luis Enrique”.
“Non mi piace per niente come si sta gestendo la comunicazione della Roma. Le radio hanno le stessa dignità di Sky, di Mediaset e della carta stampata: le radio vanno rispettate e i giocatori devono esser portati ai microfoni delle radio, perché chi sta in macchina ad ascoltare ha lo stesso diritto di chi sta a casa a vedere la tv”.
ASCOLTA L’AUDIO: