L’argentino, che spera di restare in giallorosso anche nella prossima stagione, ammonisce sulle necessità di diventare grandi: ”Bisogna raggiungere un obiettivo per crescere. Abbiamo ancora la possibilità di arrivare terzi, dobbiamo cogliere l’occasione”
Tra rincorsa Champions e un pensiero al futuro. La Roma nuovamente in corsa per l’Europa più bella non sorprende Fernando Gago. La certezza sul riscatto del suo cartellino dal Real ancora sospesa (ma Baldini ha già raggiunto un’intesa nonostante si tratti al ribasso) non gli impedisce di ammonire sulle necessità per diventare grandi: “Può essere bello quanto vuoi, ma un progetto senza risultati si spegne”. Su una cosa c’è da scommetterci: uno cresciuto nel Boca dominatore d’Argentina e affermatosi nel Real Madrid, in carriera ha visto abbastanza per conoscere la ricetta delle vittorie. “Ho avuto la fortuna di giocare in una delle squadre più forti d’Argentina e in una delle più forti d’Europa – ricorda – e la Roma per palmares non è un club di primissima fascia. Ma qui c’è un’atmosfera, un calore, un fascino che si respira per strada, in più a Roma ha giocato Batistuta e per questo è una squadra seguitissima in Argentina”. E che adesso sta provando a proporre qualcosa di nuovo in Italia. Anche se Gago non dimentica di avvertire su cosa serva per costruire un’idea vincente: “Un progetto può essere “hermoso” o “lindo” quanto vuoi, ma senza risultati si spegne”. Anche per questo, da qui alla fine della stagione, la Roma non smetterà di lottare: “Ci aspettano otto finali, da affrontare con la stessa determinazione che abbiamo messo in campo domenica col Novara, quando si è visto un cambio di atteggiamento: la squadra ha rimontato rimanendo fedele al proprio gioco”. Una gara che ha riacceso le speranze: “Abbiamo ancora possibilità di arrivare terzi – ricorda Gago – dobbiamo cogliere l’occasione. Mancano delle gare che possono essere importanti, perché giocare in Champions è fondamentale. Io l’ho giocata e so cosa significhi. Dobbiamo affrontare gli appuntamenti restanti gara per gara”. Intanto, però, a Trigoria si pensa eccome anche alla prossima stagione. Sabatini si sta muovendo con decisione su uno dei gioielli del Partizan, quel Markovic seguito in passato anche dal Chelsea e che il d. s. romanista vorrebbe regalare a Luis Enrique. Ancora da limare, però, la differenza con il club serbo che invece offriva Tomic. Ma il futuro è – a suo dire – incerto anche per Gago. “Senza dubbio io vorrei restare – sorride il centrocampista argentino – ma non dipende solo da me. Ci sono tre parti in causa, io, la Roma e il Real. Il ruolo? A essere sincero se l’allenatore me lo chiedesse giocherei anche in porta, il ruolo di intermedio mi piace, mi alleno per far parte sempre della squadra. In carriera ho giocato quasi sempre davanti alla difesa”. Tra scudetto alla Roma e mondiale all’Argentina, però, non sceglie: “Perché non so se sarò qui il prossimo anno. Se resterò farò il possibile perché la Roma vinca lo scudetto. Dove rinforzarci? Abbiamo una rosa di livello, con giovani che hanno grandi prospettive e un futuro incredibile, ma anche giocatori affermati. Le decisioni spettano ai dirigenti”. Sapendo che per non spegnere il progetto, urge una vittoria.