(M.Pinci) – Quasi otto anni dopo le drammatiche dimissioni dell’estate 2004, Cesare Prandelli torna a Trigoria. A riaprirgli le porte del centro tecnico della Roma quel Franco Baldini che, più di 2.800 giorni fa, lo aveva voluto alla guida del club giallorosso per un progetto tecnico ambizioso, ma naufragato non certo per motivi calcistici prima di poter dare i propri frutti. Forse, un progenitore di quello che, sotto la bandiera americana, Baldini e Sabatini stanno provando a replicare con Luis Enrique. Idea che nonostante il tempo passato, affascina anche Prandelli: “Un progetto fantastico”.
“TOTTI E DEL PIERO POTREBBERO ANCORA DARE TANTO” – Sono le 12.30 quando l’auto del commissario tecnico azzurro varca i cancelli di Trigoria, dopo la mattinata a Formello. Un pranzo con l’amico Baldini, poi spettatore dell’allenamento di Luis Enrique. Un’occasione per vedere da vicino, oltre all’azzurrissimo De Rossi, anche due attaccanti che al ct interessano eccome, soprattutto alla luce dei dubbi su Cassano (“Sta recuperando con grande entusiasmo, lo aspettiamo”, giura il ct) e il nuovo infortunio di Giuseppe Rossi: Daniel Osvaldo e Fabio Borini. “Cerchiamo di capire come stanno andando certi giocatori – spiega Prandelli – se stanno lavorando bene. Siamo vicini alle convocazioni, è importante chiedere informazioni ai colleghi allenatori”. Chissà se a Luis avrà chiesto anche un parere su Francesco Totti. Lui, con De Rossi, è l’unico superstite della “sua” Roma nata postuma. Un nome che, come quello di Del Piero – l’avversario di domenica del capitano e della Roma – il ct non ha ancora escluso dalla lista dei papabili in vista del’Europeo: “Hanno dato tanto e potrebbero dare comunque ancora tanto”, ha spiegato Prandelli, accostando soltanto, ai due fuoriclasse, la porta dell’Europeo: “Quando si parla di Totti e Del Piero servirebbe sempre grandissimo rispetto. Le convocazioni saranno fatte non solo in base all’età anagrafica, ma anche in base a un progetto e alla continuità”. E alle voci di una maglia già pronta per uno dei due? “Meglio non sentirle certe voci…”.
“PROGETTO FANTASTICO, COME QUELLO DEL 2004” – E allora, si può prestare orecchio a quella sottile nostalgia dell’estate romana del 2004, soprattutto di ciò che poteva essere e non è stato: “È sempre piacevole tornare a Trigoria, ho sempre avuto un bellissimo ricordo – ammette Prandelli – quella era un’idea fantastica da un punto di vista tecnico”. Idea che, sembra di capire ascoltando il ct, prosegue idealmente anche a distanza di 8 anni con Luis Enrique: “Un progetto tecnico fantastico, Luis Enrique è credibile e qui è diventato un riferimento, ha portato cultura e un modo diverso di fare calcio. Spero veramente che possa continuare perché lo merita”. Con Luis si è soffermato al termine dell’allenamento. Prima, invece, aveva ricevuto l’abbraccio di Totti – il primo a presentarsi nel salottino adiacente al bar del centro tecnico – e con De Rossi. Sorrisi, qualche istante per scambiare alcune parole con lui e con gli uomini del suo staff (alcuni come Gabriele Pin erano presenti anche ai tempi della Roma) prima dell’allenamento. Poi, anche i saluti di Osvaldo e Borini: quasi a voler dire al “non ti scordar di me”.