Ruggiero Rizzitelli, ex attaccante giallorosso, ha rilasciato delle dichiarazioni parlando dell’incontro di questa sera tra Roma e Udinese. Ecco le parole dell’ex calciatore:
Partiamo da Totti, che dovrebbe giocare. A livello carismatico, la sua presenza è ancora imprescindibile per la Roma?
“Questo è poco ma sicuro. L’unica cosa è che ormai Totti fa discutere, sia quando gioca che quando non gioca. Non dico che fa la differenza anche da “zoppo”, però porta sempre via quei due-tre avversari che permettono agli altri di liberarsi. E poi resta il leader, per il carisma che ha”.
Non pensa che rallenti la manovra veloce di questa Roma?
“Veloce? Non scherziamo”.
Diciamo dinamica, almeno sulla carta…
“Sulla carta son tutti bravi. In campo è un’altra cosa. La dimostrazione è il fatto che questa Roma prende 4 gol a partita, se definiamo veloce quel gioco lì mi viene da ridere”.
A proposito di difesa: potrebbe servire proprio uno come Danilo, avversario di stasera?
“Non solo lui. Nella difesa della Roma ci vogliono tanti aggiustamenti”.
Le imbarcate sono figlie delle richieste offensive del tecnico?
“La mentalità di Luis Enrique, cioè che le squadre che incontra sono tutte uguali, e la difesa deve stare sempre alta e fare il fuorigioco sempre e comunque, non aiuta”.
Ma il livello della retroguardia giallorossa è così basso?
“Io non do colpa ai difensori, ma alla tattica spregiudicata di questo allenatore”.
Il rientro di Pjanic cosa può dare, contro la cerniera centrale a 5 dell’Udinese?
“Lui è sicuramente un giocatore di personalità, quella che purtroppo i ragazzi della Roma non hanno. Anche se è giovane è già abbastanza maturo: sicuramente è qualcosa in più per il centrocampo”.
Contro la difesa friulana, sceglierebbe Bojan o Lamela assieme a Totti ed Osvaldo?
“Purtroppo entrambi non hanno continuità. Ci si aspettava di più da loro, specialmente da Bojan, anche perché era l’unico giocatore che conosceva Luis Enrique e il suo modo di giocare. Però abbiamo visto che quando gioca titolare fa fatica, meglio quando subentra”.
Lamela invece?
“Classico genio e sregolatezza, non si riesce mai a capire se ha i 90 minuti nelle gambe, se ha personalità. Ha doti incredibili, e mi fa arrabbiare quando non dà continuità”.
Dovendo scegliere questa sera?
“In questo momento metterei Lamela proprio per la sua tecnica. Bojan può far la differenza subentrando: lo farei entrare dopo”.
In difesa, invece: considerando Armero, che può far male, meglio Rosi a destra con José Angel a sinistra, o Taddei, più diligente?
“Mah, sappiamo che Taddei è adattato in quel ruolo: ha fatto qualche partita buona ma non è il suo ruolo ideale. José Angel è uno che spinge quasi troppo, però in fase difensiva fa fatica. Con una difesa che imbarca, diventa veramente difficile scegliere i difensori! Il problema è un altro”.
Cioè?
“Che Luis Enrique non deve dare l’ordine di attaccare comunque. Se dai all’Udinese la possibilità del contropiede, ti fa male. Ha fatto male a chiunque, figuriamoci a questa Roma. Spero che Luis capisca di attendere, di stare più in fase difensiva, senza far salire i due esterni ma facendogli aiutare i centrali”.
Proprio considerando la retroguardia ballerina della Roma, chi meglio come spalla di Totò Di Natale? Floro Flores e Fabbrini sono ko, restano Abdi, Torje e Barreto…
“Guidolin ha sempre detto che lui fa il 3-6-1. Vuole un giocatore che rientri a centrocampo a dare una mano, perché permette a tanti centrocampisti di inserirsi e non dare punti di riferimento. Secondo me giocherà con Torje a sostegno del centrocampo”
Dovendo fare un pronostico su questo Roma-Udinese?
“Difficilissimo, anche perché la Roma è capace di tutto e di più, può vincere come prendere ‘na rumba. Io l’ho vista molte volte quest’anno: concede sempre palle-gol, anche alle piccole. Il problema è che se trovi Di Natale e gli lasci tre occasioni due te le butta dentro.”
Partita da tripla dunque?
“Apertissima, anche perché la Roma deve vincere per forza”.
In ottica terzo posto, resta comunque favorita l’Udinese tra le due?
“Poco ma sicuro, anche perché il problema non è l’Udinese, ma la Roma stessa. Quest’anno bastava poco per essere terzi.”
Fonte: ilsussidiario.net