(M. Pinci) – A Trigoria è il giorno del brindisi per il 42esimo compleanno di Luis Enrique. Un brindisi avvenuto nello spogliatoio a fine allenamento, tra sorrisi e qualche scherzo. Ma ammantato di tristezza, per quella fortissima aria d’addio – e molti dirigenti si sono rassegnati all’irreversibilità della decisione – del tecnico asturiano. Tutto intorno, invece, l’attenzione era spostata sul consiglio d’amministrazione della Roma, fin da quando in tarda mattinata l’agenzia di stampa AdnKronos ha diffuso le dichiarazioni del proprio direttore (e presidente) Pippo Marra, consigliere della società giallorossa: “Ignoro quale sia il progetto Roma per il futuro”.
SFOGO MARRA, IMBARAZZO UNICREDIT – Lo sfogo di Marra alla propria agenzia, è un sasso nello stagno del rapporto tra i due soci che controllano la Roma: il consorzio americano di Pallotta e DiBenedetto e la banca Unicredit. “Amici e sostenitori della Roma mi hanno chiesto – recita Marra nel commento – nel mio ruolo di consigliere, cosa la società intenda fare per riportare la squadra ai livelli alti (…) Se comprendo la delusione di amici e sostenitori della Roma, ancora ignoro quale sia il progetto per il futuro. Penso che da un certo letargo si debba anzitutto risvegliare lo spirito di una squadra e di una comunità. E la volontà di tornare a essere una speranza plausibile e non un’illusione spesso affidata a una comunicazione criptica, nel senso che non si comprende chi intende scendere e chi restare a bordo, e in che misura si voglia investire in nuove risorse umane, tecniche e finanziarie per puntare a traguardi entusiasmanti. Da parte mia sono certo che la dirigenza attuale, giustamente accolta da tutti con entusiasmo, darà presto, almeno a noi membri del Consiglio di Amministrazione le risposte che il popolo giallorosso si attende”. Parole, quelle del direttore di Adn, che hanno creato imbarazzo all’interno di Unicredit e al suo vice d. g. Fiorentino. Proprio l’istituto infatti ha favorito la conferma di Marra nel cda dopo la fine dell’era Sensi, nominandolo consigliere indipendente. Anche per questo la banca, attraverso l’agenzia Ansa, fa sapere come “Il progetto e le strategie per il futuro dell’As Roma, peraltro chiari e condivisi con l’azionista di maggioranza (ovvero la cordata Usa di James Pallotta e Thomas DiBenedetto), sono confermate”.
LA ROMA RISPONDERÀ NEL CDA DI LUNEDI’ – La Roma ha preferito invece non rispondere, per non dare adito a una polemica sterile con un consigliere. Lo farà, semmai, già lunedì 14 maggio, quando si riunirà il consiglio per “chiamare” la ricapitalizzazione da 50 milioni di euro prevista dagli accordi di compravendita del club giallorosso, definendone tempi e modalità: Unicredit ha già fatto pervenire la propria quota di 20 milioni subito dopo la delibera del proprio cda. Entro il 31 maggio, arriveranno anche i soldi del gruppo Usa. Che, a breve, nominerà un proprio amministratore delegato che possa sostituire nel ruolo il manager Mark Pannes, impossibilitato a essere presente con continuità nella capitale. Il manager sarà un americano con perfetta conoscenza della lingua italiana e del territorio, cui affidare la rappresentanza non solo formale della proprietà a Roma. Necessaria ancora di più in vista del (possibile) cambio tecnico.
BOJAN: “RESTARE O MENO NON DIPENDE DA LUIS” – Un problema che non riguarda però Bojan Krkic. “È chiaro che Luis Enrique possa andare via e possa arrivare un altro tecnico, ma mi piace dipendere solo da me stesso”. Così l’attaccante sembra quasi prendere le distanze dal tecnico che lo aveva voluto nella capitale. Un posto in cui, però, Bojan non giura di voler restare a tutti i costi: “Restare o no sarà una decisione soltanto mia. Mi piacerebbe finire la stagione nel miglior modo possibile e poi riflettere quando cominciano le vacanze. Se mi trovo bene, come ora, non mi interessa quale allenatore ci sarà”. In tanti, a Roma, sono pronti a giurare non sarà lo stesso di oggi.
Fonte: repubblica.it