Marco Di Vaio presto volerà oltreoceano, in Canada, e sarà un nuovo giocatore del Montreal Impact, nella Major League Soccer americana. Per lui è il momento giusto per partire, proprio per “non rovinare un quadro troppo bello, costruito in quattro anni splendidi”. Riferisce che la sua scelta, quella di andare a giocare oltretutto nello stesso team dei suoi compaesani Matteo Ferrari e Bernardo Corradi, è “un passo indietro adesso, per poter vivere qui per il resto della vita, con il cuore sereno”. Evidentemente la serenità nella sua vita non c’è: “Non voglio diventare un peso, un limite, un Del Piero di Bologna, a priori”. Marco giocherà la partita contro il Napoli al Dall’Ara domenica, e dopo l’ultima di campionato a Parma, partirà. Al Bologna quattro stagioni, 141 partite e 65 gol per lui, un Bologna che adesso abbandonerà da capitano confidando che “l’amarezza c’è”. Quasi 36 anni, ancora un anno di contratto, l’attaccante romano spiega: “Ho sentito quest’anno mormorare giudizi negativi in una stagione che invece per me è stata normale. Ho ascoltato voci: non è più brillante, determinante. Mi hanno fatto capire che è il momento giusto per un passo indietro. Ora società e squadra sono nella fase migliore da quando sono arrivato, e anche questo è un segno”. Insomma, forse le critiche hanno influenzato notevalmente la sua decisione di andare via. Lui che, ha iniziato a giocare in serie A nel 1994 con la Lazio, per poi passare per Verona, Bari, Salerno, Parma, Juventus, Valencia, Monaco, Genoa e infine Bologna (dove è restato per più tempo, dal 2008 a quest’anno). Tra i rossoblu, era rinato. Ambientatosi nella città girandola in biciletta, era ormai diventata una consuetudine per i bolognesi vederlo in Piazza Maggiore. Anni a Bologna con alti e bassi, con le sue tre salvezze calcistiche grazie ai suoi gol, ma anche con la parentesi Porcedda, che grazie a lui è stata vissuta dal team in maniera compatta, unita. Il suo non è un addio, ma un “arrivederci“, magari da dirigente, quando sarà il momento di mettere un punto alla sua carriera da goleador.
Fonte: ansa