“Fossi stato in Prandelli lo avrei portato agli Europei, perché l’avviso di garanzia non equivale a colpevolezza”.
TORINO – “Bonucci, anche lui indagato, farà parte della lista dei convocati per gli Europei, per cui anche Criscito poteva rientrare nelle convocazioni di Prandelli”. Dai microfoni dell’emittente napoletana Radio Crc il procuratore del difensore dello Zenit, Andrea D’Amico, non usa giri di parole e si chiede come mai il suo assistito, raggiunto da un avviso di garanzia, non sia stato inserito nella lista dei 23 al contrario del difensore della Juventus, anche lui indagato nell’ambito del calcioscommesse.
DISPIACERE – “Il mio assistito è dispiaciuto, rammaricato ma molto sereno perchè non ha commesso nessun illecito – ha detto ancora D’Amico -. Ha dovuto rinunciare agli Europei solo perchè fotografato. Era in corso un’altra indagine di droga in cui veniva seguita questa persona con cui è stato ripreso Criscito. Si poteva chiedere il perchè Mimmo fosse con questa persona non adesso ma già cinque mesi fa. Gli Europei non glieli restituirà più nessuno”. “Fossi stato in Prandelli lo avrei portato – continua D’Amico riferendosi a Criscito -, perchè l’avviso di garanzia non equivale a colpevolezza e poi perchè il ragazzo aveva garantito di non aver fatto nulla. Se l’allenatore gli avesse creduto, lo avrebbe dovuto portare.
Non ci sono intercettazioni telefoniche, non ci sono testimonianze e sulla base di una fotografia credo sia ingiusto non farlo partecipare agli Europei. Nel momento in cui si decide di lasciare Criscito a casa, equivale a dire che il ragazzo è colpevole. In questo momento occorreva grossa prudenza perchè ad oggi i processi prima di entrare nell’aula di tribunale vengono fatti a livello mediatico. È vero che bisognava tutelare la Nazionale ma bisognava tutelare anche il ragazzo”.
Fonte: Tuttosport.it