(B. Tucci) – È un grande ritorno, se ritorno ci sarà. “Mancano solo piccoli dettagli”, confessa Sabatini. Dunque, eccolo Zeman sulla panchina della Roma. Accade quello che nessuno avrebbe mai pronosticato fino ad un mese fa. La tifoseria giallorossa non ha dubbi: non si sarebbe potuto scegliere meglio. Perché? Primo: il boemo crede nei giovani: li plasma, li esalta, li matura. Con lui esplodono. Non è esagerato l’uso di questo verbo. Basterà verificare l’esperienza di Pescara. Chi lo avrebbe mai detto che gli abruzzesi avrebbero potuto vincere il torneo di serie B con uno «score» così impressionante? Ed allora, ecco che il «progetto», voluto da Baldini e lo stesso Sabatini, potrà andare avanti. I Bojan, i Lamela, i Borini, ispirati dal mister, avranno la possibilità di mettere in mostra tutti i loro numeri. Secondo motivo della scelta azzeccata: a Zeman piace il gioco spumeggiante. Un gioco veloce e aggressivo che manda in visibilio la gente. Con lui, non c’è pericolo di annoiarsi. Tanto più che il mister pare abbia anche imparato la lezione che gli era più indigesta: quella di difendersi. A Pescara, i sintomi sono apparsi evidenti, figurarsi se a Roma il boemo non sarà ancora più prudente. Ed allora: manca la firma, l’ufficialità dell’operazione. Spetta alla società chiudere. In settimana, si augura il popolo giallorosso. La campagna acquisti preme alle porte: aspettare ancora potrebbe significare arrivare troppo tardi sul mercato.(…)