(G. Piacentini) – Il tormentone, a Roma, è sempre di moda. E se per tutta la stagione ha imperversato il toto-Luis Enrique, ora tocca al toto-allenatore. Dall’uno all’altro il passo è stato brevissimo e ancora prima che venisse annunciato l’addio dell’ex tecnico spagnolo in città sono cominciati a circolare i nomi dei possibili sostituti. Non sono bastati ai dirigenti giallorossi quasi venti giorni di anticipo – sapevano, il d.g. Baldini e il d.s. Sabatini, dalla sconfitta con la Fiorentina del 25 aprile che Lucho se ne sarebbe andato – per farsi trovare preparati all’appuntamento con la piazza. Un annuncio in tempi brevi sarebbe stato la soluzione migliore per evitare polemiche e soprattutto per poter agire rapidamente sul mercato. Difficile, infatti, operare senza conoscere la guida tecnica: la questione-Palacio – annunciato ieri dall’Inter dopo che la Roma aveva trovato un accordo sia col calciatore sia col Genoa, ma non ha potuto chiudere l’operazione non avendo ancora deciso a chi affidare la guida tecnica della squadra – è la dimostrazione di come bisognerà fare presto per evitare di perdere altri obiettivi già individuati.
Il primo candidato è Vincenzo Montella, in enorme vantaggio su tutti gli altri pretendenti. L’Aeroplanino è l’uomo forte di Walter Sabatini e già da alcuni giorni ha raggiunto un accordo sulla durata (2 anni più opzione per il terzo) e sulle cifre (più o meno le stesse percepite da Luis Enrique) del contratto. Mette d’accordo buona parte della piazza, è gradito alla proprietà americana e anche al socio di minoranza UniCredit (nei giorni scorsi ha avuto un incontro con il vice d.g. della banca e membro del Cda giallorosso, Paolo Fiorentino) ma non convince del tutto Franco Baldini, col quale ci sarebbe stata qualche piccola frizione riguardo ad alcuni giocatori della rosa attuale che non incontrerebbero il suo gradimento. Niente di insuperabile, mentre più problematico appare l’ostruzionismo del patron del Catania Antonino Pulvirenti e del nuovo d.g. Sergio Gasparin: «Montella ha un contratto sino al 2013 e noi lo vogliamo tenere – ha ribadito – Ho avuto contatti coi dirigenti romanisti ma non ho chiesto alcuna contropartita tecnica, né economica».
L’obiettivo di Franco Baldini, non è un mistero, si chiama André Villas Boas. Il tecnico portoghese, però, costa tanto (al Chelsea guadagnava 5 milioni netti) ed è in trattativa col Liverpool. In più sul portoghese hanno già espresso più di un dubbio i senatori della squadra, che non vogliono ripetere una stagione di «esperimenti» come quella appena conclusa con Luis Enrique e che non hanno avuto buone referenze dai colleghi del Chelsea. La terza via porta a un mister X che potrebbe arrivare dall’estero (è stato fatto il nome di Brendan Rodgers dello Swansea, stimatissimo da Baldini) o dall’Italia: il sogno dei tifosi è Zdenek Zeman, ma probabilmente è destinato a rimanere tale. Capitolo mercato: ieri Peppino Tirri, agente di Rolando, ha fatto il prezzo per il suo assistito: per strapparlo al Porto serviranno 15 milioni di euro. Più abbordabile Garay, per il quale ne potrebbero bastare meno di 10.