(A. Polverosi) – Tanti anni fa, quando giocava nei ragazzini del Bologna, Fabio Borini era transitato a Firenze. Aveva 13 anni, la sua squadra venne invitata al torneo che ancora oggi porta il nome di Niccolò Galli, un ragazzone con gli occhi profondi. Anche Niccolò giocava nelle giovanili del Bologna prima dell’incidente che lo portò via da Giovanni, da Anna e dalle sue fantastiche sorelle. Quel torneo, riservato quest’anno alla categoria Esordienti ‘99, va ancora avanti e ogni anno, grazie al lavoro di Giovanni Galli, portiere della Fiorentina, del Milan, del Napoli e della Nazionale, diventa più bello. Ieri, ricordando i suoi primi passi, Borini ha ricevuto un premio, con questa motivazione: “Dal Memorial Galli alla Nazionale” . E’ andata proprio così, magari passando da qualche tappa imprevista ma felice. Come felice era lui al momento del premio, tanto da dire: «Tutte le sere immagino e sogno di vivere l’emozione dell’Europeo; la convocazione in Nazionale è il premio ad un’annata per me speciale nonostante due infortuni» . Il sogno si può avverare se si verifica una di queste due condizioni. La prima: Montolivo non ce la fa a recuperare e Prandelli decide di portare tutt’e sei gli attaccanti convocati nel gruppone dei 32 azzurri. La seconda: il ct porta solo cinque attaccanti, ma il romanista vince il ballotaggio con Destro. In ogni caso, la possibilità c’è ed è concreta.
IL PERMESSO – Per ricevere il premio, Borini ha avuto un permesso speciale dal capo delegazione azzurro Albertini e dal ct Prandelli, visto che ieri era il primo giorno di raduno della Nazionale a Coverciano. Lo ha premiato proprio Giovanni Galli: «Fabio rappresenta una delle eccellenze che hanno onorato il torneo dedicato a mio figlio, chi ha ricevuto questo premio ha avuto fortuna» . Borini ha ringraziato: «Fa piacere ricevere un premio di questo tipo, per giunta in concomitanza con l’inizio del raduno a Coverciano. E’ una tappa del mio percorso di crescita. Trovarsi qui è un onore e uno stimolo a fare sempre meglio. Ora cercherò di convincere il ct in un solo modo, restando me stesso e impegnandomi al massimo, con il lavoro e i sacrifici. La maglia azzurra pesa come tutte le altre, con la differenza però che sopra c’è scritto Italia» Sul ballottaggio con Destro, che giorni fa aveva indicato proprio in Borini il giovane migliore di questo campionato, ha detto: «Mattia è un grande amico, non c’è alcuna rivalità. C’è chi dice che ho bruciato le tappe? Chi lo afferma non mi conosce» .
ROMA, VOGLIO RESTARE – Ha raccontato i primi momenti nel gruppo azzurro: «C’è un bel clima. Se possiamo vincere l’Europeo? Non faccio mai pronostici, anche perchè non li indovino mai» . Passaggio sulla Roma. «Io voglio restare, credo nel progetto e non giudico del tutto negativa questa stagione, anche se non si è conclusa come io e miei compagni speravamo. Zeman? Non lo conosco e conosco poco anche Montella, comunque i miei pensieri adesso sono altri». Magari alla grande occasione persa: fosse rimasto al Chelsea, ora sarebbe campione d’Europa: «Sono felicissimo del successo in Champions, da tanto tempo il Chelsea inseguiva quell’obiettivo. Trasferirmi a Londra è stata la svolta della mia carriera» . Onore alla Juve: «La sorpresa è stata la sua imbattibilità. Alla fine ha vinto con merito lo scudetto». (…)