(R. Maida) – La delusione del bilancio si trasforma in un’esortazione risoluta, rivolta alla proprietà e ai dirigenti. Daniele De Rossi è stufo di galleggiare nella mediocrità (…) : «Avevo messo in preventivo una stagione così. Ma ora basta. A questo punto spero, anzi sono sicuro, che la società investa per costruire una Roma più forte. Per la Roma che meritiamo e che vogliono i tifosi. Diciamo che questo è stato un anno di prova» .
LA FINE – E’ l’ora di cena di un primo maggio grigio, tempestoso. Allo stadio Bentegodi, Luis Enrique ha appena lasciato altri due punti che potrebbero chiudergli definitivamente l’accesso all’Europa. De Rossi è bagnato e stralunato. E si sfoga: «Non credo che i nostri obiettivi siano svaniti a Verona. Tra l’altro, ancora qualche possibilità per l’Europa League rimane. Ma il problema è un altro: non vinciamo mai. E’ un campionato che dovremo analizzare sotto tutti i punti di vista. Ogni volta che ci è capitata l’occasione per fare il salto di qualità, l’abbiamo fallita. Ci è sempre mancato il colpo di coda. I numeri parlano chiaro: siamo settimi e abbiamo meno punti di quanto fosse nelle nostre potenzialità. La Champions League era un traguardo insperato, eppure eravamo vicini alle squadre che ci andranno anche senza fare cose strepitose. Con una maggiore cattiveria, con più concentrazione, avremmo pareggiato più partite che invece abbiamo perso per la smania di vincere. (…)
IL TECNICO – Sembra una doppia frecciata a Luis Enrique (…): «A Roma lo fanno passare per un allenatore scarso. Ma la colpa non è solo sua. Abbiamo sbagliato tutti. La società ha fatto bene a dargli fiducia fino all’ultimo, scegliendo una via non molto italiana. All’estero Ferguson è stato sostenuto per anni dal Manchester United e poi ha raccolto i frutti del suo lavoro. Ora non so cosa accadrà, bisognerebbe chiedere a Luis. Ma a lui auguro le migliori soddisfazioni, con noi o altrove» . Anche la squadra comincia a sospettare che il cammino di Luis Enrique sia terminato. Ma De Rossi non drammatizza: «Se Luis dovesse andare via, la società lo rimpiazzerebbe. Dovremmo ricominciare da capo ma non sarebbe tutto da buttare. Siamo passati sopra anche all’addio di Spalletti e di altri allenatori. Si può giocare a calcio anche senza Luis Enrique…» . Se ne stanno rendendo conto anche Baldini e Sabatini.