(R. Maida) – Incassa, alleggerisce, rilancia. Sorpreso da Luis Enrique, concentrato su Montella, pungolato da De Rossi, Walter Sabatini si districa tra i vari argomenti spigolosinegli spogliatoi di Cesena.
Ma si sente di confortare e rassicurare ancora una volta i tifosi della Roma: “Sappiamo cosa dobbiamo fare. La proprietà non è mai stata tendente al risparmio, ci stiamo muovendo per migliorare l’organico cercando di capire cosa è stato sbagliato in questo campionato. Se De Rossi vuole rinforzi di peso, come ha detto più volte, può stare tranquillo: il suo stimolo ci serve ma già abbiamo le idee chiare. In ogni caso, siamo sicuri che questa squadra valga più della posizione che occupa adesso: voglio difendere i calciatori, che sono stati troppo criticati”. Un settimo posto inspiegabile, soprattutto per il calo nel girone di ritorno: “Non so cosa sia successo. Si è parlato di una pressione eccessiva, invece penso che non sia stato quello il fattore decisivo. Credo che il gruppo non abbia più creduto in se stesso: il grande errore è stato collettivo. Credevamo che la vera Roma fosse quella di Bologna. Poi invece ci siamo smarriti. Ora dobbiamo analizzare i problemi e ricominciare, a prescindere dagli acquisti e dal nuovo allenatore”.
IL CASO – Il problema dell’allenatore è però il più urgente da risolvere, dopo le ultime frasi di Pulvirenti che continua a essere rigido su Montella. Attraverso il suo direttore sportivo, la Roma ammette per la prima volta che la scelta è stata fatta: “Montella è un candidato, ha lavorato bene sia alla Roma che al Catania, ma è sotto contratto. Non vogliamo irritare Pulvirenti, con cui abbiamo un ottimo rapporto. Gli telefoneremo e ne parleremo, chiedendo la sua disponibilità. Sicuramente il discorso tecnico sarà risolto entro sette-dieci giorni, perché non intendiamo andare oltre”. Non sarà una rottura totale con i concetti di Luis Enrique: “Non vogliamo disperdere quello che è stato fatto quest’anno, che per me non è stato fallimentare. Abbiamo creato un progetto di gioco, messo in campo parecchie qualità ed elaborato una strategia. Chi verrà adesso dovrà tenere presente i nostri programmi, che sono stati assimilati anche grazie a Luis Enrique”.
SALUTO SILENZIOSO – Luis Enrique invece non si è presentato in sala stampa, deludendo i giornalisti romagnoli che chiedevano di incontrarlo. Sabatini lo difende anche in questa scelta mediatica: “E’ stanco, provato, aveva già detto alla vigilia cosa pensava. E su questa partita non c’è molto da commentare. Non è stata una mancanza di rispetto ma solo un’esigenza sua. Così come la decisione di andarsene: non era felice dei risultati ottenuti, si aspettava meno difficoltà, ha preferito chiudere”. Però poi Luis Enrique, scherzando in diretta con Totti, ha salutato tutti grazie a Roma Channel: “Sono contento di questo finale. La squadra ha fatto il massimo per regalarmi questa vittoria, anche quando si è trovata in svantaggio. Sono sicuro che la prossima stagione sarà migliore di questa. Più bella e più fortunata. Io continuerò a tifare Roma per sempre, nonostante quest’anno tosto. Spero di poter godere da lontano per le vittorie della squadra”.