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(R. Loria) – Se Zeman è l’allenatore ideale per i giovani, i giovani giallorossi sono pronti per Zeman. Tanti talenti in casa, tanti giovani a fare esperienza in giro per l’Italia. La Roma da questo punto di vista sembra il laboratorio ideale per un allenatore comeZeman. Non è un semplice esercizio di fantasia pensare che il tecnico boemo possa ripetere a Trigoria quanto fatto (per l’ennesima volta in carriera) a Pescara. Se i vari Verratti, Insigne e Immobile, sono diventati non solo i simboli della promozione della formazione abruzzese, ma anche ricercatissimi uomini mercato, molto merito va attribuito alle metodologie e al calcio di Zdenek Zeman. Una strada di valorizzazione che l’anno prossimo potrebbe essere intrapresa anche da tanti giovani romanisti. Quattro di loro in questi giorni sono impegnati nel raduno romano della nazionale Under 21 di Ciro Ferrara che lunedì incontrerà l’Irlanda in una gara del girone di qualificazione dell’Europeo di categoria. Florenzi, Viviani, Crescenzi e Sini in maglia azzurra sono l’ennesima certificazione della bontà del lavoro svolto dal settore giovanile di Trigoria negli ultimi anni. Sono una speranza per il futuro e soprattutto nutrono la comune speranza che Zeman possa rappresentare per loro un buon motivo per tornare o, nel caso di Viviani, rimanere a casa. A sentirli parlare nessuno sembra avere dubbi. Il coro è unico: «Zeman, noi siamo pronti!»
FEDERICO VIVIANI, 20 ANNI
Meglio sei presenze in Serie A o trenta in Serie B? E’ la domanda delle domande per Federico Viviani, il calciatore del settore giovanile giallorosso che ha avuto più spazio nella gestione Luis Enrique. Sei presenze in campionato, di cui due da titolare, e una in Coppa Italia. Tanto basta per aggiungere un segno positivo alla stagione di Viviani che dalla prossima annata agonistica si aspetta il salto di qualità. A Roma o lontano da Roma? E’ questo il grande enigma.
BOEMO – Un enigma che potrebbe risolvere l’arrivo a nella Capitale di Zdnenek Zeman. Viviani non ha dubbi. «Per come lavora con i giovani per noi sarebbe un arrivo importante. Potrebbe insegnare tanto a tutti perché è un grande allenatore». Viviani lo scorso anno fu accostato proprio al Pescara del tecnico boemo, anche se il giocatore smentisce. «Credo lo abbiano scritto i giornali, ma non ci fu mai una vera e propria trattativa. La Roma mi ha sempre detto di volermi tenere e infatti sono rimasto tutta la stagione». Un’annata in cui Viviani ha avuto occasioni importanti e maestri importanti. «Non sono pentito di non essere partito perché ho imparato tanto, sia da Luis Enrique che ha sempre parlato bene di me e mi ha dato fiducia, sia dai tanti campioni con cui ho avuto l’opportunità di giocare». Chi è andato a Pescara è stato Gianluca Caprari che a Viviani ha raccontanto la sua esperienza. «L’ho sentito la settimana scorsa e mi ha raccontato che si è trovato molto bene. Lui era andato lì proprio perché c’era Zeman. Mi ha parlato molto bene del mister».
CONCORRENZA – L’arrivo di Zeman potrebbe significare anche un interessamento della Roma per Marco Verratti, centrocampista centrale rivelazione del campionato di Serie B e compagno di Viviani in Under 21. Il giallorosso non teme la concorrenza. «E’ normale che tutti parlino di lui dopo la stagione che ha fatto a Pescara. Oltre ad essere uno dei più talentuosi centrocampisti d’Italia, quest’anno ha dimostrato anche molto. Il Pescara ha fatto benissimo ed è normale ci siano tanti nomi accostati alla Roma e a Zeman
ALESSANDRO CRESCENZI
(…) Alessandro Crescenzi si sente pronto per tornare a Roma. L’anno scorso il terzino, che quest’anno ha collezionato 33 presenze in Serie B con il Bari, ci aveva sperato, con il ritiro di Riscone di Brunico vissuto agli ordini di Luis Enrique. Ci spererà ancora di più quest’anno, soprattutto se dovesse arrivare Zeman sulla panchina della Roma.
IDEALE – Alessandro Crescenzi infatti pensa di potersi inserire a perfezione negli schemi del tecnico boemo. «Ho le caratteristiche ideali per il suo gioco. Sono abituato a spingere sulla fascia. Se c’è bisogno spingo e correre non è di certo un problema. Mi sento pronto per affrontare un gioco come quello di Zeman». Crescenzi stravede per il boemo. «Mi piace tantissimo come allenatore. E’ un tecnico che fa correre e fa allenare tanto e secondo me questo è un buon punto di partenza».
RITIRO – Il terzino dell’Under 21 potrebbe avere il tempo per cercare di convincere Zeman. «Sicuramente partirò in ritiro e poi si vedrà. Sono giovane e ho bisogno di giocare e fare esperienza. Però rispetto agli scorsi anni sento di essere più pronto. La Serie A è difficile, ma da qualche parte bisognerà anche iniziare a prendere confidenza con la categoria. Sicuramente farò il massimo per poter rimanere a Roma. Ogni mister ha le sue idee e si faranno le valutazioni».Come furono fatte lo scorso anno, quando Crescenzi decise di partire anche per qualche equivoco di natura tattica con Luis Enrique. «Mi chiedeva di giocare centrale. Ogni cosa che mi dice l’allenatore io la faccio e anche a Bari mi è capitato di giocare in una difesa a tre, ma non è quello il ruolo che prediligo. Certo se mi avesse provato da terzino avrei avuto qualche possibilità in più di rimanere alla Roma». Crescenzi svela un retroscena.«Sabatini era contrario alla mia partenza, ma ha visto che io volevo andare a fare esperienza altrove e mi ha lasciato partire anche contro il suo volere»
SIMONE SINI, 20 ANNI
E’ una parabola strana quella della carriera di Simone Sini. Uno dei migliori talenti difensivi sfornati dal settore giovanile della Roma negli ultimi anni. Due estati fa aveva chiesto insistentemente di andare a fare esperienza lontano da Trigoria. L’occasione gli era stata concessa e Simone aveva fatto anche il suo esordio in Serie A con il Lecce alla prima giornata del campionato 2010/11 contro il Milan a S. Siro. (…) La scorsa estate il cambio di maglia, con la permanenza in Puglia, ma a Bari. Sei mesi di sofferenze, due sole presenze in Serie B e a gennaio l’opportunità di andare a Livorno.
FIDUCIA – In Toscana Sini ha ritrovato fiducia e spazio e soprattutto in questo finale di stagione ha anche ritrovato l’Under 21 di Ciro Ferrara.Un’opportunità da non lasciarsi scappare per un giocatore che non è stato di certo fortunato negli ultimi due anni. «E’ stata una sorpresa questa convocazione perché era un mese che ero fermo per infortunio. Sono molto contento che il mister mi abbia dato questa opportunità e ora spero di ripagarlo».
FUTURO – Una finestra azzurra che potrebbe aprire spiragli importanti anche per un ritorno in giallorosso. Sini non si fa illusioni, ma il nome di Zeman non può non stuzzicarlo. «E’ chiaro che mi piacerebbe giocare per lui. Per un difensore è un modo di giocare faticoso, ma Zeman è uno degli allenatori più bravi d’Italia». Il suo destino naturalmente è legato alle decisioni che prenderà la Roma. «Ho ancora tre anni di contratto. Vedremo cosa decideranno. La speranza è quella di poter partecipare al ritiro e giocarmi lì le mie carte». Pensando al passato Sini non si lascia sfuggire una nota polemica. «Ho fatto un anno in Primavera, ma c’era qualche situazione che non andava. Era ora di cambiare aria. Si vedeva che la Roma in quel momento non puntava abbastanza su di me».Un’atmosfera che, con Zeman a Trigoria, potrebbe cambiare anche per lui.
ALESSANDRO FLORENZI, 21 ANNI
Lui, insieme a Insigne, è stata la star dell’ultimo campionato di Serie B. Però non glielo dite, perché ad Alessandro Florenzi la parola star proprio non piace. Una delle sue caratteristiche, oltre a quelle tecniche, è l’umiltà. L’umiltà che quest’anno gli ha permesso di rivestire almeno tre ruoli diversi e di ritagliarsi uno spazio importante al primo anno di Serie B con la maglia del Crotone. Caratteristiche che potrebbero piacere a Zdenek Zeman.
INTERMEDIO – Se gli nominate il tecnico boemo, ma soprattutto se gli nominate il suo 4-3-3, Alessandro Florenzi ha le idee limpide: «In quel tipo di gioco potrei giocare da intermedio. E’ quello il mio ruolo in un centrocampo a tre. Mi vedo più lì che come vertice basso o come terzino destro. Però sia ben chiaro che se mi venisse chiesto di fare il terzino lo farei senza problemi».
PRONTO – Il ritorno a Roma, d’altronde, per Florenzi sembra essere nell’aria dopo una stagione esaltante come quella vissuta in Calabria. «Si è spesso prevenuti verso il Sud, ma per me è stato un anno speciale non solo dal punto di vista del gioco, ma anche umano. Quando stai bene di testa dai il meglio anche in campo». Una situazione di tranquillità psicologica difficile da ripetere in una piazza esigente come Roma. Florenzi non ha paura. «Le pressioni sicuramente saranno maggiori rispetto a Crotone. Lì scendi in campo spensierato, come se giocassi sotto casa. Qui forse sarà più difficile, ma la cosa non mi preoccupa. Mi sento pronto».
RITORNO – Il suo futuro non è ancora deciso, ma tutto sembra propendere per un ritorno alla Roma, almeno per il ritiro estivo. Lo scorso anno Florenzi non vi partecipò per un attacco di appendicite. Quest’anno è un obiettivo che sembra non dovergli sfuggire nonostante una formula contrattuale che potrebbe mettere in qualche difficoltà la Roma. Un aspetto al quale il centrocampista non pensa. «Credo che il Crotone prenderà metà del cartellino e poi vedremo cosa farà la Roma. Non credo ci sia stata mancanza di fiducia nei miei confronti. Io sono andato a Crotone senza pensare al contratto. Ho pensato solo a giocarmi le mie carte e credo di aver fatto scopa»