“Ogni ora par mille a chi aspetta.” Nulla come questo aforisma dal sapor così aulico può descrivere lo stato d’animo che regna in casa
Roma. Un’attesa angosciante per molti, infinita per altri e sacrosanta per molti altri ancora. Ma tutti volenterosi che finisca al più
presto, regalando alla piazza il nuovo nome dell’allenatore o forse la nuova prede da sgranocchiare. Montella era già l’allenatore della Roma ma poi si sono accorti che Villas Boas era solo e immalinconito dal trionfo Blues di Monaco che hanno pensato a lui, il tutto mentre volano a Madrid da Bielsa, ad un solo giorno di distanza dalla firma di Zeman. Calma e gesso perchè si rischia,oltre ad alimentare la coltre di confusione che attanaglia l’Urbe Eterna, anche di cadere nel ridicolo. Sabatini e Baldini sapientemente hanno prosciugato le fonti e buttato nel panico la comunicazione romana per poi prendersi tutto il tempo possibile per scegliere un candidato che possa dare gioco,risultati e credibilità al progetto americano. L’augurio è che sia una scelta condivisa dalla triade giallorossa (Baldini,Sabatini e Fenucci) e che alla voce “controindicazioni” abbia la casella vuota, che il termine rischio o scommessa sia il più lontano dal descriverlo. Servirà solidità, idee chiare e programmazione. Non di anno in anno ma a lungo termine. Servirà molto probabilmente un nome che sappia di garanzia anche per la gente, che riporti un entusiasmo immotivato tipico romanista, in senso buono, il “sano fomento” che da sempre ci appartiene. Insomma, che insieme al tecnico ed al progetto, riacquisti linfa vitale anche il tifo giallorosso.
A cura di Andrea Di Carlo