(F. Oddi) – «Montella è il nostro Guardiola». Lo pensano sperano? in tanti, lo ha detto Antonello Venditti, che pure all’inizio non voleva esprimersi. «Perché io ho due allenatori nel mio cuore, Montella e Zeman. Anzi tre, perché sono in ottimi rapporti anche con Claudio Ranieri. Ma tra i papabili Zeman e Montella per me pari sono. Tieni conto che sabato me ne andrò a Pescara… Zeman è nel cuore di tantissimi tifosi della Roma, e sarebbe un modo per non buttare a mare il lavoro tattico fatto quest’anno. Senza contare cheZeman rappresenta più di tutti il calcio pulito, ideali che si sposerebbero molto bene con la linea della nuova società». Solo che il boemo al momento è una possibilità decisamente remota, Montella molto più del primo candidato. «Vincenzo è il mix ideale tra il sogno di Zeman e la giovane età di Luis Enrique. Avrebbe la freschezza dello spagnolo, con però una profonda conoscenza del calcio italiano, che ha delle regole di cui non puoi fare a meno».
Anno perso «Se Vincenzo sarà effettivamente la scelta della società — commenta Fulvio Collovati — sarà stato un anno perso. Non potevano tenerselo direttamente lo scorso anno, invece di lasciarlo andare al Catania? Mi pare che qualcuno non abbia le idee molto chiare. Certo, a Montella ha fatto bene andare via, e fare esperienza lontano da Roma». Ma resta ancora in piedi la candidatura del portoghese Villas Boas, l’obiettivo di tutti nella scorsa estate, ingaggiato ed esonerato dal Chelsea, che per averlo aveva pagato 15 milioni di clausola rescissoria al Porto. «Villas Boas non è che mi entusiasmi, se si voleva tentare la scelta affascinante si poteva puntare su Zeman. Ma siccome sono più pragmatico, e amo gli allenatori che sanno curare la fase difensiva dico Guidolin. Sempre che abbia voglia di lasciare Udine, una piazza tranquilla, dove ha sempre dichiarato di volersi fermare a lungo. Quanto a Luis Enrique, io parto dal presupposto che i giocatori debbano parlare male del tecnico. Gli allenatori più sono impopolari più ottengono risultati. Se i giocatori ne parlano bene, forse gli fa comodo. O forse gli fa da parafulmine».
Fatti pro Vincenzo Dalla parte di Montella un altro ex giallorosso che non era mai stato convinto del progetto Luis Enrique, Ruggiero Rizzitelli. «Vincenzo lo ha dimostrato coi fatti che ci sa fare, con i risultati e con il bel gioco. E non è che a Catania avesse questi interpreti eccelsi: buoni giocatori, ma nulla più. Non credo che si lascerà condizionare dai rapporti di amicizia con tanti suoi ex compagni: quando è subentrato a Ranieri, mi pare che anche Totti qualche partita fuori se la sia fatta. Villas Boas non mi convince: al Chelsea ha fatto fuori tutti i vecchi, a prescindere dal rendimento, anche quelli che potevano dare qualcosa. Di Matteo li ha rimessi dentro e ha fatto risultati. E se la Roma non riuscisse a prendere Montella, io Pioli lo avevo sponsorizzato già lo scorso anno…».