(M. Cecchini) – C’è un antico proverbio ebraico che recita: “Quando l’uomo pensa, Dio ride”. Il senso è chiaro: le pur legittime pianificazioni, strategie e grandi elucubrazioni spesso hanno la friabilità delle nostre ossa nei confronti del tempo. La Roma ha scommesso su un futuro che, diventato presente, ha avuto un esito inaspettato: un allenatore non esonerato bensì — a fronte della piena fiducia del club — in qualche modo dimissionario. Il dopo Luis Enrique in fondo comincia da qui, dall’inesorabile bisogno di normalità che attraversa l’ambiente giallorosso, che però per certi versi sembra quasi un passo indietro rispetto al Grande Sogno al momento scolorito. Comunque a tracciare la rotta ci ha pensato già De Rossi: “Occorrono velocità, organizzazione e grandi investimenti”. Quasi un diktat che in conferenza il d.s. Sabatini pare non avere troppo gradito, ma l’effetto c’è stato, visto che la pista Vincenzo Montella è diventata ormai bollente. Il contatto tra la Roma e la dirigenza etnea è avvenuto. E l’Aeroplanino sembra a un passo.
Contratto alla Luis Giovedì Montella concluderà il lavoro stagionale col Catania e a quel punto le strategie diventeranno più chiare. Di sicuro un giallorosso finirà in comproprietà alla corte di Pulvirenti, a mo di indennizzo per la partenza di un allenatore sotto contratto fino al 2013. Il primo indiziato è Crescenzi, ma restano i nomi di Florenzi, Stojan e Bertolacci. Come si può capire il problema al momento non pare insormontabile. Resta il discorso legato al futuro della Roma «montelliana». L’ex attaccante giallorosso è pronto a firmare un contratto biennale con opzione per il terzo anno — ma c’è chi dice che ci sia anche un accordo per un quadriennale — su cifre analoghe a quelle di Luis Enrique circa 3 milioni lordi, sapendo che comunque la squadra sarà modificata. Certo, i conti licenziati dalla trimestrale di martedì non sono positivi. L’esposizione nei confronti di UniCredit è pari a 79 milioni e, se si pensa che il fatturato complessivo del consolidato arriverà faticosamente a 120, fa capire lo sforzo che occorra per coltivare ambizioni. In attesa della uscita dalla borsa, entro il 30 giugno arriverà la ricapitalizzazione di 50 milioni, che però in realtà è di 30, visto UniCredit da bilancio ha già versato la sua parte il 19 ottobre scorso e ha già opzionata 15 milioni di crediti di diritti tv per la prossima stagione.