(A. Pugliese) – Che sia l’ultima fatica (ufficiale) è sicuro, ma la sfida di Cesena per Erik Lamela è anche qualcosa in più. È quasi l’ultima chiamata per allontanare le critiche degli ultimi mesi e ribadire (a tutti) l’immenso talento che ha messo in mostra nei suoi primi passi romani. Certo, proprio quei passi che hanno creato probabilmente eccessive aspettative intorno all’argentino, attese in parte ripagate ed in parte no.
Universo bianconero A Cesena, dunque, Lamela può lasciare il segno e sarebbe importante farlo, per poi spazzare via ogni possibile critica fino (almeno) all’inizio della prossima stagione, Negli ultimi tempi, infatti, sono state molte le voci intorno ad Erik, il cui rendimento non è stato considerato all’altezza di un giocatore strappato alla concorrenza la scorsa estate per quasi venti milioni di euro. Poi ci si è messo anche quello sputo a Lichtsteiner durante Juventus-Roma a complicare maledettamente tutto (lunedì su di quella che è nominata come pagina ufficiale Facebook di Erik è comparso un poco elegante «Juventus Champions! Merda!», ma dalla Roma fanno sapere che Lamela non ha nessuna pagina ufficiale sul social network in questione). Quello sputo (e le tre giornate di squalifica) hanno macchiato l’immagine di Lamela, anche se i tifosi (è chiaro) non gli hanno mai voltato le spalle. “Con te en el campo el juego es un encanto Coco. Te extrañamos”. Che, tradotto, vuol dire “Con te in campo il gioco è un incanto, Coco. Ci manchi”. Appunto, ci manca il Coco (nomignolo di Erik) dell’inizio, quello che aveva stregato tutti con i colpi di suola, il sinistro magico e una cattiveria (agonistica) non sempre facile da trovare in un ragazzo appena maggiorenne.
Attesa Ecco perché, a Cesena, Lamela ha un’occasione per chiudere tutto: dubbi e incertezze. Quelle che sono aumentate anche sabato sera, contro il Catania, quando a tu per tu ha fallito il pallone dell’eventuale vittoria, calciando su Carrizo, a tu per tu con il portiere rossazzurro. In quell’errore c’è chi ci ha visto mancanza di personalità, chi limiti tecnici (?) al tiro, qualcun altro addirittura insicurezza. Certo, i venti milioni spesi per il suo arrivo avrebbero spaventato chiunque e sono un fardello pesantissimo da sopportare. Ma sulle qualità tecniche di Erik e sulla sua eventuale crescita futura, c’è poco da discutere. Lamela è un talento vero, anche se gli manca ancora un po’ di continuità e forse deve raffinarsi nei comportamenti in campo, evitando di lasciarsi prendere da isterismi improduttivi. Ma sulle qualità, pochi dubbi. E la Roma spera che torni a metterle in mostra anche a Cesena. Certo, è l’ultima partita. Ma anche l’ultima chiamata per Corco per mettere a tacere un po’ tutti.