(A. Pugliese) – La fumata bianca ieri non è arrivata, ma Zdenek Zeman è sempre di più l’allenatore della Roma. Ieri mattina il boemo si è incontrato con Franco Baldini trovando un’intesa di massima, poi in serata (prima della cena sociale) si è recato negli uffici del presidente Sebastiani per comunicare la sua scelta: lascia i biancazzurri per tornare a Roma, nel club che gli ha segnato il cuore. «È vero, ho incontrato Franco Baldini e abbiamo parlato di tante cose — ha detto Zeman — Nei prossimi giorni ci risentiremo. Quando? Dipende dalla Roma».
La giornata Baldini e Zeman si sono visti a metà strada, tra Roma e Pescara. Lì hanno parlato del futuro e anche di mercato, puntando il mirino sui due azzurri Ogbonna e Verratti (che per il boemo potrebbe anche dire di no al fascino della Juve, con cui c’era già un discorso ben avviato). Nel frattempo, nella Capitale si andava diffondendo la notizia della presenza di André Villas Boas in un albergo dell’Eur. Ma il portoghese a Roma non ci è mai arrivato, domenica era a Montecarlo per il GP di F1 e da lì è tornato a casa. Nello stesso albergo, però, sono poi spuntati Sabatini e il consigliere Baldissoni, il che ha infittito il giallo. Ma i due erano lì per un pranzo con Piero Chiodi, agente di Stoian e Lobont (sul centrocampista ci sono molte squadre, il portiere dovrebbe rimanere, piace a Zeman). Poi, nel pomeriggio, summit a Trigoria, dove la Roma ha tirato le somme: Zeman (che porterà con sé Cangelosi e Ferola) ha staccato Villas Boas, l’altra opzione dopo che strada facendo avevano perso punti Montella e Bielsa (la Roma ieri lo ha ringraziato per la disponibilità). Il boemo in serata è andato da Sebastiani, per chiudere con il Pescara (al suo posto si punterà su Delio Rossi, ma c’è anche il sogno Gasperini, l’opzione Bergodi e il possibile ritorno di Di Francesco). «Rivedere Zeman alla Roma mi intriga— ha detto Spalletti — Speriamo che in questi anni abbia sistemato la fase difensiva».
Percentuali rilevanti «L’allenatore lo annunceremo tra 3-4 giorni», ha detto ieri Walter Sabatini. Ma potrebbe succedere prima, magari anche oggi. «Zeman? Ci sono percentuali rilevanti che sia lui, dobbiamo mettere a posto ancora dei tasselli». Il tecnico boemo («Sono felicissimo del suo ritorno a Roma, per me è stato come un padre», sono le parole di Cafu) dovrebbe firmare per un anno come sua consuetudine, ma potrebbe anche fare un’eccezione, su richiesta della Roma. C’è da limare l’ingaggio: ballano 300 mila euro, il boemo ha chiesto un milione e 100. «Zeman non sarebbe una scelta di ripiego — chiarisce Sabatini —ma al di sopra di ogni altra ipotesi. E arriverebbe a prescindere dagli umori della piazza, perché vorrebbe dire dare un segno di continuità al calcio di Luis Enrique, visto che hanno un’idea comune di gioco. Più accorto in difesa? Dipende dai giocatori che aveva, non è cambiato nella testa e nella filosofia». Come non è cambiato Vincenzino Montella, su cui Sabatini ha aggiunto: «È un ottimo allenatore e continuerà a farlo. Se servirà, chiarirò il mancato accordo. Ma solo dopo l’allenatore della Roma». Manca poco, come ha detto ieri ai vicini Chiara, la moglie di Zeman: «Si torna a casa». Roma non vede l’ora.