Con indosso i colori della Roma è colui che ha vinto di più: due scudetti, nove Coppe Italia, due Supercoppe italiane, un Trofeo Nazionale di Lega “Armando Picchi” e un torneo Anglo-Italiano. Non stiamo parlando di un presidente o un giocatore; stiamo parlando di un massaggiatore della Roma, o meglio IL massaggiatore della Roma. Per gli appassionati disinteressati il nome potrebbe suonare nuovo: per noi no…Perché Giorgio Rossi è la storia della Roma.
E’ il 1957 l’anno in cui Giorgio Rossi comincia a lavorare per i giallorossi ed è un incontro un po’ casuale…ma si sa, i grandi amori iniziano grazie agli strani umori del fato. Il 27enne Giorgio, infermiere dei vigili del fuoco, incontra all’ospedale San Giovanni un collaboratore della Roma, Roberto Minaccioni: è proprio lui a chiedergli di sostituirlo in occasione di un torneo giovanile a Sanremo. Dal quel momento in poi Giorgio Rossi vestirà i coloro giallorossi per non levarseli più. Nell’anno 1961 l’ormai ex infermier Rossi verrà “promosso” in prima squadra e diventerà il custode dei muscoli dei giocatori della Roma.
Fare i calcoli di quante volte Giorgio Rossi abbia unto le sue mani di olio di canfora per cercare di alleviare i dolori o aiutare i giocatori durante un infortunio è difficile. Basti pensare che ha attraversato 11 presidenti, 24 allenatori, 12 capitani e più di 1000 giocatori: da Losi a De Sol, da Capello a “Ciccio” Cordova, da Ago a Pruzzo, da Falcao a Conti fino ad arrivare a Batistuta, Totti e De Rossi.
Sono più di uno gli episodi che hanno visto Giorgio protagonista nell’epopea del club capitolino: episodi che sfiorano il drammatico e momenti di pura emozione, tanto da riuscire in taluni casi a salvare delle vite: si esatto della vite umane…perché è anche grazie al massaggiatore giallorosso che Sebino Nela e Lionello Manfredonia possono esser ancora fra noi. In un Napoli-Roma del 1984, in seguito ad uno scontro con il compagno di squadra Bonetti, il terzino del secondo scudetto accusa un malore e un momentaneo arresto cardiaco ma, grazie all’intervento tempestivo di Rossi che gli pratica la respirazione artificiale, e di Alicicco che effettua in massaggio cardiaco, le funzioni vitali riprendono. Stessa cosa succede a Manfredonia il 30 dicembre 1989 a Bologna, quando i due membri dello staff sanitario della Roma praticano il massaggio cardiaco al giocatore giallorosso che ha accusato un problema la cuore a causa della bassa temperature presente sul rettangolo verde.
Per fortuna nella carriera di Giorgio Rossi ci sono stati anche e soprattutto momenti di gioia e goliardia. Nel 5-1 con cui la Roma liquida l’Avellino nella stagione 1985-1986 c’è dietro una scommessa molto curiosa: scommessa che non ha nulla a che vedere con lo schifo che infesta in questo periodo nel nostro calcio, di cui Giorgio per fortuna rappresenta, forse, l’unica e ultima bandiera di un calcio limpido e antico. I cinque gol rifilati ai campani sono tutti opera di Roberto Pruzzo che deve pagare 1 MILIONE DI LIRE al massaggiatore giallorosso. Motivo? Tra lui e il bomber c’è un patto scaramantico: ad ogni gol Pruzzo gli avrebbe regalato 100.000 Lire. Però Giorgio gli ricorda che non ha ancora pagato la rete realizzata con il Torino, così Pruzzo decide di pagare doppio per i centri con l’Avellino. Risultato: Un milione di Lire.
Nella storia più recente della Roma due episodi ricordano Giorgio Rossi. Il primo risale al giorno del terzo scudetto giallorosso: durante l’invasione di campo tutti ricorderanno le grida di Capello ed i giocatori spogliati dei loro vestiti. .. Io no. Io mi ricordo di Giorgio che cerca disperatamente di recuperare scarpe, maglie, pantaloncini e tutto il materiale. Non solo per i romanisti, ma anche per gli avversari come Buffon, rimasto in mutande. Il secondo episodio è più recente: durante la premiazione della finale di Coppa Italia vinta dalla Roma il 17 maggio 2007 l’ultima medaglia va a Giorgio Rossi: il massaggiatore, accortosi che Spalletti è rimasto senza medaglia, tenta di metterla al collo del tecnico toscano che la scosta come per dire “sei la storia della Roma…te la meriti più di me…”.
Giorgio Rossi rimarrà nella storia della Roma e anche se domani sarà l’ultima volta che siederà sulla panchina giallorossa allo Stadio Olimpico rimarrà per sempre nel cuore di tutti quelli che hanno avuto l’onore di essere massaggiati dalle sue mani…cosa dareste voi per ricevere un massaggio vecchio stile, un po’ rude ma efficace, dall’uomo che ha toccato i muscoli dei migliori giocatori della storia della Roma?
A cura di Giovanni Parisi