Luis Enrique lascia la Roma perché è “stanco”. Ha usato le stesse parole di Guardiola a Barcellona, il tecnico della Roma, per spiegare i motivi delle sue dimissioni dopo un solo anno alla guida della società giallorossa, e con un anno di anticipo sulla scadenza del suo contratto. “Per me – ha detto oggi in conferenza stampa – è stato un grande piacere allenare questa squadra e mai mi sono pentito di essere venuto qui. La mia famiglia è stata ed è felice, ho dovuto convincere anche loro che dobbiamo andare via perchè erano convinti che sarei rimasto”.
SEMPRE SUPPORTATO DAI TIFOSI — “Ho sempre avuto il massimo rispetto dai tifosi – ha proseguito il tecnico iberico – anche per la strada mi hanno sempre trattato bene e con fiducia, anche quando mi hanno detto che magari non piaceva come giocava la squadra. È una cosa che valuto tantissimo e li ringrazio”. Eppure Roma ha sempre avuto un rapporto conflittuale con l’allenatore, molto amato, sopportato e da qualcuno anche odiato. Ma in generale, con lui e il suo progetto, i tifosi sono stati più pazienti che con altri. “Sicuramente ci sono tifosi che non capiscono quello che sto facendo – ha aggiunto l’allenatore – ma sono onesto con me per primo e poi con società, calciatori e tifosi. Ho sempre detto che non mi sarei mai attaccato alla sedia e quando avrei visto che ero un peso per la squadra sarei andato via. Me ne sono accordo dopo la gara di Firenze”.
L’ANNO PROSSIMO NON ALLENERÒ — Sulle motivazioni della sua decisione, Luis Enrique è stato chiaro: “Me ne vado perchè sono stanco, ho dato il 110% sempre e non credo di essere in grado di recuperare le forze per iniziare una prossima stagone. Anche per questo so già che non allenerò nemmeno altrove. Devo recuperare dopo questa avventura difficile ma bellissima. Ho speso tutte la mie energie per arrivare ai risultati e mi dispiace non essere risucito a raggiungere il terzo posto”. Il tecnico non crede però “che sia stata una stagione molto brutta, la squadra è migliorata tantissimo, i ragazzi si sono impegnati e io li ho difesi sempre. Nel mio ultimo giorno li ringrazio perchè hanno cercato di fare quello che io pensavo, quasi sempre ci sono riusciti e alla fine parlare di altre cose sarebbe un errore. Anche se alla fine è giusto che un tecnico venga giudicato per i risultati: preferisco comunque una stagione così intensa a tre meno”.
ORGOGLIOSO DI QUESTA ESPERIENZA — L’allenatore spagnolo non aspetterà domani, quando la Roma scenederà in campo contro il Cesena, per salutare lo staff e la squadra. “Già due giorni fa – ha spiegato – ho fatto una riunione con i ragazzi, la squadra e tutto lo staff per dire cosa pensavo e sentivo. È stata una cosa bellissima, ho fatto un saluto in spagnolo per parlare con il cuore ma tutte le frasi uscite poi sulla stampa sono false. Ho la registrazione e anche un foglio su cui c’è scritto cosa ho detto. Per me è stato un grandissimo piacere allenare la Roma, ne sono orgoglioso. Soprattutto non mi sono mai pentito di aver scelto i giallorossi, nemmeno nei giorni più brutti, e putroppo ce ne sono stati tanti”.
IL RAPPORTO CON TOTTI — Inevitabile finire la conferenza parlando del rapporto con Francesco Totti. Dopo le battute che Luis Enrique ha scambiato l’altra sera con Striscia la Notizia in occasione della consegna del Tapiro d’Oro, oggi il tecnico ha voluto chiarire che con il capitano giallorosso non ci sono stati mai problemi. “Ho parlato tante volte di Francesco – ha scherzato – che quasi me ne sono innamorato. Mia moglie adesso è gelosa…”. Poi, tornando serio: “È stato un rapporto molto speciale, sin dall’inizio con lui ho avuto bellissime sensazioni e quando per la stampa tra noi c’era un litigio, gli dissi che non ce l’avevo con lui. Lo stimo come calciatore e persona, è stato un vero piacere con Francesco, che è un vero campione, come per tutti”.