(M. Ferretti) – Una Roma inattesa. E in attesa. Perché nessuno poteva ipotizzare che un mese dopo l’annuncio d’addio di Luis Enrique, la squadra non avesse ancora un allenatore; e anche perché i dirigenti di Trigoria stanno aspettando risposte da più fronti. Una vicenda che, ora dopo ora, sta stancando sempre più i tifosi giallorossi, ai quali non resta che sperare che il vistoso ritardo dell’annuncio del nuovo tecnico sia soltanto frutto di un’attenta analisi della situazione, di tempi tecnici da rispettare e non di incapacità operativa. Al di là di tutte le notizie, voci e indiscrezioni che accompagnano quotidianamente la questione allenatore, l’unica cosa certa è che la Roma non ha ancora un tecnico. Dall’interno della società fanno sapere «che tutto si risolverà entro una settimana» e che «Montella è un candidato importante, ma che non c’è soltanto lui». La facilità con la quale si fa il nome dell’Aeroplanino, comincia ad insospettire. Come se, parlando pubblicamente di Montella («A Catania arriverà un nuovo tecnico», si è lasciato sfuggire ieri il presidente Antonino Pulvirenti), si volesse tener nascosto il vero obiettivo del tandem Baldini-Sabatini. Del resto, se la Roma avesse voluto (ri)portare Montella a Trigoria, l’avrebbe già fatto smussando ogni tipo di angolo e risolvendo tutti i problemi di natura economica (stipendio del tecnico e pretese del Catania). Visto che la cosa non è (ancora) avvenuta, e la dichiarazione d’intenti di Sabatini è datata 13 maggio, c’è da ritenere che l’ostacolo che frena la corsa di Montella verso il Bernardini non sia soltanto economico, ma (soprattutto) tecnico. Che, insomma, la Roma – dopo aver parlato e riparlato con Vincenzo – non sia più così convinta di tesserarlo. Ecco perché, come suggerito dagli stessi dirigenti di Trigoria, deve essere presa in seria considerazione un’altra pista. Il dg Franco Baldini lo scorso anno avrebbe voluto portare a Roma il portoghese Andrè Villas Boas, non c’è riuscito ma, assicurano più fonti, ci ha riprovato. «Noi cerchiamo un progetto tecnico molto forte, solido e duraturo nel tempo. Villas Boas vorrebbe tornare ad allenare a queste condizioni, ma se queste componenti mancheranno non ci faremmo problemi a stare fermi», ha dichiarato Carlos Goncalves, l’agente di AVB. Il portoghese tra oggi e domani saprà se il Liverpool avrà scelto lui o Roberto Martinez per la panchina dei Reds (i tabloid inglesi danno per scontato il sì al tecnico del Wigan): dovesse rimediare ufficialmente una bocciatura, aumenterebbero vistosamente le probabilità di un suo arrivo a Roma. Si dice: ma non viaggia sui 5 milioni di euro netti a stagione? Vero. Ma, per via del licenziamento dal Chelsea, AVB ha messo in banca circa 8 milioni di sterline di buonuscita e, quindi, alla Roma del suo amico Baldini potrebbe accontentarsi di un ingaggio “normale”. Solo un’ipotesi, per ora. È una certezza, invece, che oltre a Montella e AVB ci siano altri tecnici nel mirino di Baldini/Sabatini: Zdenek Zeman, ad esempio, ha riacceso grossi entusiasmi all’interno della tifoseria ma il boemo, come El Loco Marcelo Bielsa che non ha ancora rinnovato con l’Atlhetic Bilbao, ama firmare contratti annuali, poco in linea con il Progetto romanista. Ma a tutto, se si vuole, c’è rimedio. Terminati gli impegni ufficiali con le rispettive società, Zeman (sabato) e Bielsa (domani: sarà impegnato nella finale di Copa del Rey) saranno liberi di firmare con chiunque. Villas Boas, se volesse, potrebbe farlo anche prima. Come Montella (che piace ad altri tre club italiani di serie A), se lo volesse la Roma. «Chi viene, viene…», ha detto, scherzando, Francesco Totti da Palermo. In attesa di sapere chi sarà il nuovo tecnico, la Roma sa che anche quest’anno tornerà a Brunico, dove sono stati già effettuati diversi sopralluoghi con lo scopo di migliorare la ricettività per i tifosi.