(C. ZUCCHELLI) –Vincenzo Montella a Roma, Walter Sabatini a Roma, Franco Baldini a Roma (e poi a Reggello). È stato un sabato di incontri e contatti quello di ieri, un sabato che non ha visto la fumata bianca: Vincenzo Montella non è l’allenatore della Roma. Non ancora, almeno.Perché a Trigoria non intendono in alcun modo cedere alle richieste di Pulvirenti che vuole una buonuscita per lasciare andar via l’allenatore da Catania: niente soldi ai siciliani («compriamo i giocatori, non i tecnici», la decisa risposta dei dirigenti romanisti) e niente obbligo di cedere giocatori.
La Roma – e in questo al Bernardini sono stati chiarissimi – cederà calciatori al Catania solo e soltanto se ci saranno opportunità slegate dall’affare Montella. Non è un muro contro muro, quello di Baldini e Sabatini con Pulvirenti: è, semplicemente, la convinzione che gli allenatori non vadano comprati. La palla adesso passa a Vincenzo: se davvero ha scelto di lasciare la Sicilia per tornare a Trigoria – e lui lo ha scelto – deve liberarsi dal Catania. La Roma è disposta ad aspettare qualche giorno, ma non se ne sta con le mani in mano. Perché, e anche in questo senso i dirigenti sono stati chiarissimi, Montella è «un ottimo candidato ma non l’unico». Strategia o reale convinzione di poter o dover prendere qualcun altro? Difficile dirlo. Di certo il nome che è tornato a circolare con più insistenza è quello di André Villas Boas.
Sbagliato considerare il portoghese un’alternativa a Montella. Villas Boas era una prima scelta un anno fa, lo è ancora. Però l’ingaggio eccessivo, la voglia di farsi seguire sempre e comunque da un numero elevato di collaboratori (staff, ufficio stampa personale e procuratori vari) e anche l’esigenza dell’ex Chelsea di prendersi una rivincita sulla squadra di Abramovich con un club inglese – il Liverpool pare sia in pole per prenderlo – lo hanno, al momento, allontanato da Trigoria. Proprio a Trigoria ieri i dirigenti romanisti si sono visti solo nel tardo pomeriggio. Con la squadra in vacanza, in mattinata non c’era nessuno: Baldini, atterrato dagli States intorno a mezzogiorno, ha incontrato Sabatini per fare il punto della situazione.
Ha incontrato Sabatini, poi il dg si è dedicato a Montella. Un contatto rapido, in gran segreto. Poi il dg si è preso un po’ di riposo e oggi la questione allenatore verrà momentaneamente accantonata. Ventiquattr’ore di pausa. Per tutti. Da domani si ricomincia. Lavorando ma senza fretta perché anche se Sabatini aveva detto che in dieci giorni sarebbe arrivato il nome del nuovo tecnico – e dal giorno di Cesena-Roma ne sono passati otto – i dirigenti giallorossi vogliono scegliere con sicurezza. Non vogliono sbagliare. Vogliono studiare attentamente il profilo umano e tecnico del nuovo allenatore. Montella convince ma, come detto, non è l’unico nome. In settimana la situazione si dovrebbe sbloccare. Con l’attuale allenatore del Catania che era e resta il favorito. Lui, d’altronde, pensa e ragiona già da allenatore della Roma: ha in mente il modulo con cui far giocare la squadra (4-3-3 o 4-3-1-2, difficilmente ripeterà il 3-5-2 di Catania), ha già individuato i settori in cui intervenire più urgentemente sul mercato – la difesa – e è pronto a fare di tutto per liberarsi dal Catania. Già da domani. Quando dovrà essere lui ad esporsi con Pulvirenti e a velocizzare l’addio alla Sicilia.