(A.F.Ferrari) – «Sapete quanto sono legato a questo allenatore, ma a calcio si gioca anche senza Luis Enrique». È un Daniele De Rossi scuro in volto quello che martedì sera si è presentato davanti alle telecamere negli spogliatoi dello stadio Bentegodi dopo il pareggio con il Chievo Verona. Scuro in volto sì, ma fermamente convinto che il progettoRoma andrà avanti, anche se ci dovesse essere un cambio in panchina. Cambio che secondo il centrocampista non butterebbe tutto all’aria: «Se Luis Enrique dovesse andare via dovremmo ricominciare, è vero. Buttare tutto no, spetterebbe alla società rimpiazzarlo, ma parlo per assurdo. Bene ha fatto la società ha dargli fiducia, non è una cosa molto italiana e non è tutta colpa sua, abbiamo sbagliato tutti. C’è da pensarci di meno, gli unici a non sbagliare sono stati i tifosi, meritano quello che meritano tutti – ha proseguito De Rossi -. L’impegno c’è sempre stato, a volte siamo stati fragili ma non ho mai visto una squadra che ha tirato indietro il piede». Con il Chievo è arrivato solo un punto. Punto che rischia di escludere la Roma anche dall’Europa League: «Non credo che abbiamo perso le possibilità di qualificarci al 100%.Il campionato è da rivedere da molti punti di vista, oggi nell’acquazzone abbiamo fatto meglio in quanto a impegno e concentrazione, avremmo avuto molti punti in più se avevamo messo lo stessa concentrazione in altre partite. Siamo settimi e vicini a squadre che non hanno fatto un campionato strepitoso. Il problema è un altro: non vinciamo mai…». Il centrocampista di Ostia non ha ancora smaltito l’arrabbiatura che in parte lui stesso si aspettava: «Un anno così me l’aspettavo, un anno di esperienza, non che lo avessi accettato e avessi tirato i remi in barca, ma adesso basta». In questa stagione qualcuno ha spesso paragonato questo inizio difficile della carriera di Luis Enrique con l’inizio carriera di Sir Alex Ferguson. Forse un paragone un po’ azzardato ma che De Rossi condivide. (…)