(M.Macedonio) – Una giornata campale, la sua. E non poteva essere altrimenti, alla luce delle notizie emerse fin dalle prime ore del mattino. L’avvocato Mario Stagliano, ex Vice Capo dell’Ufficio Indagini della Figc, ha infatti trascorso ieri quasi tutto il suo tempo a spiegare quali sviluppi potrà avere quanto scaturito dal nuovo filone di indagini legate al calcio scommesse.«Premetto di non essere d’accordo con le ordinanze custodiali emesse questa mattina (ieri, ndr) – ci dice al telefono. – Così come non lo ero con quelle emesse a dicembre, né con quelle del giugno scorso. Perché ritengo che in nessuno dei tre provvedimenti vi fossero gli estremi previsti dal codice di procedura penale. Un possibile inquinamento delle prove? In un’indagine che è in piedi da un anno e mezzo, mi chiedo dove fosse il rischio. Se proprio c’era qualcosa da occultare, c’era anche tutto il tempo per farlo… E’ assolutamente corretto, invece, che le indagini proseguano. A questo proposito, penso anche che un pubblico ministero debba parlare con i propri atti e non con le conferenze stampa. Se De Martino è del parere che le indagini debbano andare avanti, chieda alla polizia giudiziaria di farlo. Dire invece “Se volessi, potrei proseguire all’infinito, ma non ne ho i mezzi”, non lo comprendo. Perché ricordo che esiste l’obbligo di esercitare l’azione penale, che non è una facoltà lasciata alla discrezione del pm».
A cosa vanno incontro, oggi, i vari soggetti coinvolti? I tesserati arrestati rischiano tutti di aver giocato l’ultima gara della loro carriera in occasione dell’ultima giornata di campionato, per chi ha avuto la ventura di giocarla. Perché quando si è attinti da un’ordinanza custodiale, se i fatti che emergono sono ritenuti sufficienti dalla giustizia sportiva, difficilmente si va incontro ad una sanzione inferiore ai cinque anni con radiazione. Come dire l’equivalente dell’ergastolo nella giustizia ordinaria. Per quanto riguarda le società, anche qualora non vi fosse un coinvolgimento diretto dei loro dirigenti, sono previste comunque sanzioni pesantissime. Che dovranno comunque essere afflittive. Ovvero, a seconda dei casi, impedire di partecipare a competizioni internazionali, oppure determinarne la retrocessione. Laddove, invece, non risultassero afflittive, verrebbero scontate il prossimo anno. Ma io credo che le penalizzazioni saranno nell’ordine di tre punti per ogni partita e ogni giocatore coinvolto. Significa che, andando a moltiplicare, si tratterebbe comunque di decurtazioni importanti.
L’Uefa, comunque, non accetterebbe mai squadre coinvolte in una vicenda come questa. Assolutamente. Esiste una norma di carattere etico, che fa sì che sia vietata la partecipazione alle coppe anche per il solo coinvolgimento. Non serve, insomma, una condanna, all’Uefa, per impedire l’iscrizione alle competizioni europee. Perché basta anche la sola responsabilità oggettiva. Di più, il semplice fatto di essere stati deferiti già comporta l’esclusione.
Come già altre volte, si è levata la voce del Codacons, a tutela dei presunti danni subiti dagli scommettitori. Che possibilità hanno, questi, di vedersi risarcire? Spero nessuna. Perché nel momento in cui scommetto – anche se, personalmente, odio le scommesse – io accetto l’alea del risultato. E in quest’alea, per assurdo, c’è anche il fatto che qualcuno possa essersi messo d’accordo. Così come quando sottoscrivo un abbonamento a degli incontri di calcio, non lo faccio perché i risultati debbano essere di un certo tipo. Potrei infatti abbonarmi ad una squadra che poi perde tutte le partite, ma questo non mi darebbe diritto a chiedere alcun rimborso. Già a Napoli abbiamo assistito a tentativi di questo genere. Ma spero davvero che non abbiamo alcuna possibilità di ottenere ragione.
Veniamo ai tempi dell’inchiesta. Sono sufficienti per arrivare a giudizi rapidi, visto che potrebbero uscirne rivoluzionate sia la serie A che la B? So che Palazzi sta già esaminando le carte arrivate da Bari. Dovrà poi attendere quelle di Cremona, che non potranno essere consegnate se non dopo gli interrogatori di garanzia e gli eventuali ricorsi al Tribunale del Riesame. A voler essere realisti, ritengo che la seconda tranche potrà iniziare solo intorno alla prima decina di luglio. Ma se i tempi verranno rispettati, penso che entro la prima metà di agosto ce la si possa fare.
Abbiamo ascoltato spesso, in questi mesi, commenti tendenti a banalizzare il fenomeno. Per non parlare delle affermazioni, gravi e diseducate, fatte dal capitano della Nazionale. Penso che Buffon avrebbe fatto bene a tacere. Perché se quelle parole le avesse pronunciate un giocatore di serie C, non avrebbero avuto alcun risalto e magari sarebbero state anche ignorate. Mentre se le dice uno dei più grandi calciatori degli ultimi trent’anni, e per il quale stravedono tutti i bambini, non costituiscono certo un esempio da seguire. Poi, come al solito, gli abbiamo sentito dire che era stato equivocato. Ma se ci avesse pensato almeno dieci secondi prima di parlare, si sarebbe evitato tutto questo.
C’è chi sostiene che il calcio, a questo punto, dovrebbe prendersi una pausa, anche se non lo farà mai, visti gli interessi in gioco. Quanto sarebbe giusto, però, fermarsi, davanti ad un fenomeno che sembra quasi impossibile debellare? Intanto, serve che i dirigenti si diano una mossa. E si inventino qualcosa, visto che sono tutti dei fieri capitani di industria, convinti di essere i più furbi e intelligenti di questo Paese. Sta a loro trovare il modo per arginare questo fenomeno. Visto che finora non hanno fatto assolutamente nulla, se non criticare la responsabilità oggettiva e difendere l’indifendibile.