(B.De Vecchi) – «Lecce e Lazio coinvolte direttamente? Non posso escludere nulla». Il procuratore della Repubblica, Roberto Di Martino, lascia le porte aperte ad un eventuale coinvolgimento delle società nello scandalo del calcioscommesse. Non solo: Di Martino, durante una conferenza stampa a Cremona, ha spiegato i dettagli di quella che lui stesso ha definito «un’inchiesta infinita». Ecco le sue parole.
LECCE-LAZIO «Lecce-Lazio ha dato un guadagno di 2 milioni di euro, con 600 mila euro utilizzati per corrompere i calciatori. Un elemento suggestivo è da verificare: secondo un soggetto ungherese sarebbero coinvolti i responsabili di entrambi i club». Lecce-Lazio è una partita che risulta avere «una sovrabbondanza di elementi. Da una parte abbiamo la rogatoria ungherese, da un’altra le dichiarazioni dei soggetti, da un’altra ancora le dichiarazioni dei tabulati, che ci hanno permesso di ripercorrere spostamenti e rapporti tra le persone metro per metro».
LAZIO-GENOA «A Lecce-Lazio viaggia in parallelo Lazio-Genoa, per cui sono stati effettuati alcuni arresti. Abbiamo avuto grande collaborazione dagli svizzeri, che ci hanno consentito di appurare che su un conto facente capo a signori di una società costituita in Svizzera sono pervenute due trance di 900 e 480 mila euro. Riteniamo ragionevolmente che questa seconda trance si riferisca al corrispettivo per la manipolazione di BresciaLecce. C’è il reato di riciclaggio, ma avendo già arrestato Sartori non abbiamo ritenuto opportuno intervenire nuovamente». Il magistrato ha poi parlato di un possibile coinvolgimento dei due giocatori del Genoa: Dainelli e Kaladze per la presunta combine di Lazio-Genoa: «Preferirei non approfondire: le contestazioni si muovono prima alle persone, poi si informano i giornalisti. Quando le persone non sono arrestate gli elementi sono di livello inferiore, ma ci sono situazioni che devono essere approfondite, che quantomeno hanno giustificato le perquisizioni». Per quanto invece riguarda la situazione di Sculli il pm ha precisato: «Sculli è stato interessato da una richiesta del mio ufficio non accolta, pur in un quadro che riconosce consistenza degli indizi a suo carico. Siamo sempre fermi a fatti che si esauriscono nel 2011, almeno a livello di prova, poi non posso sapere cosa sia successo: non ci occupiamo di fatti del 2012».
L’AMNISTIA «L’amnistia è stata enfatizzata. Mi è stato chiesto se potesse arrivare un riconoscimento premiale per i collaboratori di giustizia, e mi sono espresso favorevolmente, ma questo non deve essere generalizzato».
CRISCITO «Vorrei che non fosse enfatizzato eccessivamente l’intervento a Coverciano: si riferisce solo a Criscito, che ha ricevuto informazione di garanzia, in riferimento al quale bisognava svolgere una perquisizione, e non potendovi prender parte doveva nominare una persona in sua vece. Nessun altro della Nazionale o in odore di convocazione ha a che fare con questa vicenda. L’informazione di garanzia deve essere uno strumento che permette all’indagato di difendersi, non trasformiamola nel contrario: vi raccomando la massima prudenza nella valutazione delle stesse».
SIENA «Riguardo al 2011 abbiamo rilevato 7- 8 partite sospette. Alcune dichiarazioni fanno ritenere possibili delle manipolazioni. Questo ha comportato perquisizioni su giocatori e dirigenti».
L’INCHIESTA «L’inchiesta sta evolvendo bene dal nostro punto di vista. Stamane abbiamo proceduto alle custodie cautelari, impiegando 95 equipaggi e circa 280 uomini, recandoci in 23 città. Il provvedimento riguarda 19 persone. Rilevante la presenza di un gruppo di ungheresi nei deferimenti: alcuni di costoro sono detenuti in Ungheria per fatti identici a quelli per cui si procede in Italia. Uno di questi è stato precedentemente arrestato, quindi c’è ampia collaborazione dell’autorità locale. Gli ungheresi erano comandati da Zoltan, e si erano parzialmente sostituiti al gruppo degli zingari, che in Croazia ha subito arresti attorno al maggio 2010 per ampie manipolazioni del calcio croato. Sono rimasti Dedic e Ilievski del gruppo degli zingari: le carte documentano rapporti tra ungheresi e slavi. Non sono zingari, ma vengono chiamati così convenzionalmente. La partita a cui fanno riferimento gli atti è Lecce-Lazio, ma ad essa si sono aggiunte altre partite della Serie A, come Bari-Sampdoria».