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IL ROMANISTA Scommesse: Mauri in galera!

Stefano Mauri

 (D.Galli) – Circa centocinquanta indagati, tra questi persino l’ex attaccante Christian Vieri, diciannove arresti, alcuni eccellenti come quelli di Stefano Mauri e di Omar Milanetto. La Lazio e il Genoa in guai grossi, il Siena in guai grossissimi per l’avviso di garanzia recapitato al presidente Massimo Mezzaroma (responsabilità diretta, si va dritti dritti in B), l’allenatore juventino Antonio Conte accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, la polizia nel ritiro azzurro di Coverciano per Criscito, che viene così tagliato fuori dai convocati per gli Europei. È forse solo la prima grandissima scossa di un terremoto, quello sul calcioscommesse, che sconquasserà la Serie A. È accaduto quello che si sapeva da tempo, si è mossa la Procura di Cremona. E ha fatto rumore. Tanto rumore. Tintinnii di manette, per l’esattezza. All’alba sono scattate le perquisizioni, gli avvisi di garanzia, le sirene delle volanti. Alcune si sono dirette da Stefano Mauri, centrocampista e vicecapitano della Lazio portato in carcere a Mantova, altre dall’ex genoano Milanetto, adesso al Padova. Perché tra le partite del 2011 nel mirino degli inquirenti non ci sono solo NapoliSampdoria 4-0 del 30 gennaio, Brescia-Bari 2-0 del 6 febbraio, Brescia-Lecce 2-2 del 27 febbraio, BariSampdoria 0-1 del 23 aprile, Palermo-Bari 2-1 del 7 maggio. Ma pure – anzi, soprattutto – Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio e Lecce-Lazio 2-4 del 24 maggio. «Solo per la partita Lecce-Lazio ci sono stati due milioni di euro guadagnati con le scommesse, di cui 600 mila investiti per corrompere i giocatori. Coinvolte le società di Lazio e Lecce? Non posso escludere nulla al momento». Le dichiarazioni del capo della Procura di Cremona, Roberto Di Martino, nel pomeriggio hanno gettato nello sconforto la tifoseria biancoceleste. La Lazio, per ora, potrebbe pagare “solo” a titolo di responsabilità oggettiva: 6 o 7 punti di penalizzazione, da scontare nel campionato che verrà. Il club, per la cronaca, ha respinto «qualunque tentativo di coinvolgimento in attività che possano interessare l’indagine», confidando che Stefano Mauri «dimostri la sua estraneità ai fatti che gli sono contestati». Leggendo alcuni stralci dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Cremona, Mario Salvini, si capisce bene il ruolo che hanno avuto nelle (presunte) combinei giocatori di Lazio e Genoa: «Omar Milanetto aveva dato la sua disponibilità ad alterare in cambio di denaro, a favore del gruppo degli “zingari”, partite della sua squadra. Per questo si incontrava con Ilievski e Zamperini presso l’Hotel Duke di Roma, dove detta squadra era alloggiata, ai fini dell’alterazione di LazioGenoa del 14 maggio 2011, accordandosi per un “Over” quale risultato del primo tempo. In precedenza, il 12 maggio 2011 si incontrava a Genova con Altic Safet, incaricato da Sculli di “rastrellare” un’ingente somma di denaro destinata alle scommesse sulla suddetta partita. Milanetto per questo il 15 maggio incontrava all’Una Tocq Hotel di Milano tutti i coinvolti nella combine. Mauri Stefano, giocatore della Lazio, manifestava la sua costante disponibilità, a favore del gruppo degli “zingari”, ad alterare in cambio di denaro il risultato di partite della Lazio nel campionato 2010-2011, favorendone la vittoria anche ai fini di una migliore posizione in classifica. In concreto partecipava quantomeno alla manipolazione delle partite Lazio-Genoa, del 14 maggio 2011 e Lecce-Lazio del 22 maggio. Amico di Zamperini, che era al corrente di detta disponibilità, tramite lui si metteva in contatto con Gegic ed Ilievski.Pertanto intratteneva – secondo gli inquirenti – una fitta rete di rapporti diretti e telefonici con alcuni degli associati, in data prossima o coincidente con le partite, e in particolare con Zamperini, che costituiva il costante strumento di mediazione tra il gruppo degli “zingari” ed i calciatori, corrotti o corruttibili, della serie A. Mauri teneva questi rapporti con una scheda dedicata, intestata a Samantha Romano, legata con Luca Aureli, titolare di un’agenzia dove Mauri ed altri associati si appoggiavano per le scommesse illegali». Non solo Mauri.

La Lazio rischia una penalizzazione che la estrometterà comunque (alla Uefa basta il mero sospetto) dall’Europa League anche per il ruolo dell’ex biancoceleste Giuseppe Sculli, che secondo gli inquirenti avrebbe avuto un ruolo centrale e che non è finito in galera nonostante il pm Di Martino avesse chiesto anche per lui la custodia cautelare in carcere. Per gli inquirenti, Sculli avrebbe organizzato con lo “zingaro” Safet Altic, una raccolta di denaro destinata ad alimentare le scommesse su Lazio-Genoa, «del cui risultato programmato, oggetto della corruzione degli “zingari”, era al corrente – si legge nell’ordinanza – tramite Milanetto, Zamperini e Mauri, tutti coinvolti nella combine». Racconta il pentito Gervasoni: «Zamperini serviva per avvicinare i giocatori della Lazio, come interessava a Gegic. Sapevo che Zamperini era amico di Mauri. Secondo me serviva proprio per quello. Le partite che interessavano agli slavi erano Lazio-Genoa e Lecce-Lazio e credo che in entrambi i casi siano riusciti. Quanto a Lazio-Genoa 4-2, ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono, lo stesso giorno della partita, che si giocò alle 18, con Zamperini che poi li mise in contatto con Mauri. Successivamente so, sempre da Gecic, che gli slavi si incontrarono anche con Milanetto del Genoa il quale a sua volta interessò altri giocatori della sua squadra. Gegic mi disse che il risultato concordato fu un Over riferito al primo tempo.

A Torino la polizia ha bussato alla porta di Antonio Conte, sequestrandogli un computer e degli iPhone. Filippo Carobbio, che era con lui al Siena, ha raccontato che per Novara-Siena del 30 aprile 2011 «Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio». Per omessa denuncia la squalifica è di 8 mesi. Meno, se si patteggia. Per illecito, invece, si va da un minimo di tre anni fino alla radiazione. Qualcuno ha già cominciato a pagare. È Domenico Criscito, ora allo Zenit. I capi di accusa sono gli stessi di Mauri & Co: associazione per delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Addio Europei, Prandelli nel dubbio lo lascia in Italia. Almeno, lui è in libertà. Qualcun altro, invece, adesso vede il sole a spicchi. Ecco perché a Formello, ora, è notte profonda.

 

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