(F. FERRARI) – Vincenzo Montella è sempre più vicino alla panchina giallorossa. Una panchina che secondo Vincent Candela, intervistato da “Il Romanista”: “Vincenzo merita anche perché diventerà un allenatore importante”.
La scelta di Montella non è casuale. La Roma, nonostante l’addio di Luis Enrique, vuole perseguire l’idea di un calcio giovane, propositivo. Un calcio che l’ex attaccante giallorosso, campione d’Italia nel 2001 insieme a Candela, ha attutato con il suo Catania in questa stagione.
Montella è la scelta giusta?
“Sì, penso che sia proprio la scelta giusta. Vincenzo ha dimostrato in pochi mesi che sta diventando un allenatore importante. Inoltre conosce molto bene l’ambiente e quindi per lui tornare a Roma, che per lui è casa, conta tanto. Sicuramente darà il 1000%. Sono convinto che con Montella i giallorossi possano aprire un ciclo vincente”.
Come giudica l’esperienza siciliana di Montella?
“Benissimo. A Catania ha fatto molto bene. Ho visto un bel gioco propositivo, un gioco d’attacco. Va comunque ricordato che Montella con una squadra che si doveva salvare salvare ha attuato un gioco propositivo. Inoltre questi mesi da allenatore dei siciliani gli hanno fatto benissimo. È cresciuto moltissimo. Ha acquisito la giusta mentalità che deve avere un grande allenatore di Serie A”.
Quali sono le caratteristiche principali di Montella allenatore?
“È un tecnico molto carismatico e con una grande personalità che dimostrava anche quando giocava. Ho notato inoltre che lui predilige i giocatori dotati di una grande tecnica rispetto a quelli più fisici. Segno che cerca sempre il bel gioco. Lei e Montella avete giocato molto insieme vincendo anche lo scudetto del 2001”.
Si sarebbe aspettato che l’allora attaccante giallorosso intraprendesse la carriera di allenatore?
“All’epoca forse no, ma ora ripensandoci… Sicuramente era uno che parlava molto, sapeva quello che voleva e si faceva rispettare dai compagni. Caratteristica importante per gli allenatori. Sì, nella vita ma sopratutto nel mondo del calcio è importantissimo sapersi far rispettare dai propri giocatori e Vincenzo in questo è molto bravo. Lui sa far rendere al massimo i propri calciatori sia i campioni sia i giocatori meno bravi tecnicamente. Con lui tutti rendono al 100%. Alla Roma Montella avrà a disposizione Bojan. Un giocatore con caratteristiche simili a quelle che il più che probabile nuovo allenatore della Roma aveva quando giocava”.
Montella si comporterà con lo spagnolo come Capello fece con lui?
“Non lo so… Sicuramente Vincenzo è in grado di capire quando un giocatore deve scendere in campo o rimanere in panchina. Lui è bravo a gestire le situazioni in cui si trova. La Roma verrà rinforzata in difesa, specialmente sugli esterni”.
Secondo lei José Angel potrebbe essere confermato da Montella? È un giocatore adatto per il calcio italiano?
“Secondo me il terzino spagnolo tecnicamente è bravo solo che è stato gestito male. Non è facile far bene quando si gioca una partita sì e una no. Sicuramente ha pagato l’impatto con il calcio italiano. Nessuno, o quasi, ha fatto bene al primo anno in Italia. Con un po’ di fiducia in più, secondo me, potrebbe far bene. Lo confermerei”.
Lei è stato un grande terzino. Chi consiglierebbe nel suo ruolo a questa Roma?
Non so… Io piuttosto confermerei Marco Cassetti che, a mio avviso, è un giocatore da recuperare. Il terzino italiano però andrà via a parametro zero… Si lo so ma sarebbe un peccato mortale lasciarlo andar via. È uno che non fa mai polemica, fa spogliatoio. Sì, certo, non è un Cafu o un Maicon. Non è un campionissimo ma quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto ottime prestazioni. Si è sempre fatto trovare pronto.
Secondo lei che modulo potrebbe adottare Montella con questa Roma?
“Il modulo dipende molto dalle caratteristiche dei giocatori che uno ha a disposizione. Con questi giocatori credo che possa adottare un 4-3-3 ma lui, come ha dimostrato a Catania, è molto bravo ad adattarsi. Non ha un modulo fisso. Sa cambiare in base alle esigenze. Qualcuno sostiene che Luis Enrique nel corso della stagione abbia modificato alcune sue convinzioni”.
Secondo lei c’è il rischio che anche Montella si “adatti”?
“No, assolutamente. Vincenzo rimarrà fedele alle sue idee di calcio, la sua filosofia. Un allenatore deve essere sempre se stesso. Se uno cambia le proprie convinzioni poi alla fine non produce più. Quindi Montella attuerà il suo calcio senza snaturarsI”.