(F. CASSINI) – Nella bolgia di un Adriatico in festa, il suo silenzio si sentiva forte. Nella strana notte diZdenek Zeman si intrecciavano tanti fili, dall’amore per la sua gente al pensiero per chi se n’è andato, fino a un altro pensiero, quello che tutto lo stadio cerca di scacciare: che l’1-0 firmato Maniero che ha consegnato al Pescara la vittoria in campionato e condannato la Nocerina alla retrocessione potesse essere l’ultima del Boemo sulla panchina della squadra che ha portato in paradiso. «Voglio solo dire grazie a tutti e specialmente ai ragazzi – dice emozionatissimo al momento della premiazione -. Chiamateli».
Poi li abbraccia uno per uno. Quando invece gli consegnano il premio come miglior allenatore della Serie B Zeman non dice una parola, però abbraccia tutto lo stadio con uno sguardo che sa di commiato, forse dal campionato o forse dalla città. Pescara lo ha amato ogni giorno, anche quando, a cavallo fra marzo e aprile, sembrava essersi spenta la luce. Solo che nell’ultima settimana per Zeman ha cominciato a profilarsi un ritorno di fiamma con un amore mai dimenticato, la Roma guidata per due stagioni fra spettacolo e battaglie contro il sistema. Totti ha già fatto sapere di essere pronto a riabbracciare un allenatore per lui decisivo, i tifosi ce l’hanno ancora nel cuore (e ieri qualcuno ha anche improvvistao una piccola manifestazione in suo favore fuori dai cancelli del Bernardini), la società conta di prendere una decisione a breve riguardo al nome dell’allenatore che guiderà la Roma nella prossima stagione e quello del Boemo resta uno dei quattro nomi caldi insieme a Villas Boas, Bielsa e Montella. Con Baldini e Sabatini tornatida Madrid, una parola definitiva è attesa già domani o martedì.
ZEMANLANDIA PARTY Intanto Pescara chiuderà oggi la settimana di festeggiamenti per la promozione in A ottenuta domenica scorsa a Genova, non senza un velo di tristezza. Lo stesso che ha fatto da basso continuo alla sfida con la Nocerina, perché accanto alle celebrazioni e ai premi (oltre a Zeman, riconoscimenti anche a Lorenzo Insigne, miglior giovane della B insieme a Florenzi, e a Ciro Immbile, capocannoniere del torneo con ventotto reti) c’era anche un po’ di malinconia per la stagione finita. «Peccato sia l’ultima» ha detto qualche giorno fa Caprari, fresco di riscatto della metà del cartellino da parte del Pescara: per lui la serata di ieri è stata soltanto un arrivederci, visto che tornerà a giocare in Abruzzo anche nella prossima stagione, ma questa volta in Serie A. Chi invece non ci sarà è Immbile, che infatti passava da un abbraccio all’altro, come se non sapesse chi ringraziare per una stagione che l’ha portato fino all’Under 21. Quanto a Insigne (uscito in barella per crampi, ma stoicamente rientrato), è probabile che il Napoli prenda una decisione sul futuro del fantasista solo dopo aver chiarito la situazione di Lavezzi.
E poi c’è l’eroe di casa, Marco Verratti, arrivato direttamente da Coverciano per salutare compagni e tifosi. Lo vogliono in tanti, lui ha detto che lascerebbe Pescara solo per la Juve e non è detto che non venga accontentato. Finisce 1-0 l’ultima di Zeman in Serie B, quasi un paradosso per una squadra abituata a ben altri punteggi. Per il Boemo le porte della A sono pronte a spalancarsi di nuovo: sulla panchina del Pescara, forse. O magari su quella della Roma.