(A. Austini) – Un tecnico che oggi spegne 42 candeline e non sa dove festeggerà il prossimo compleanno, una «piazza» depressa, tanti giocatori in discussione, un’altra stagione davanti senza Europa. La Roma ha poco a cui aggrapparsi per progettare il futuro eppure a Trigoria non si perdono d’animo. Anzi, i dirigenti hanno individuato le certezze da cui ripartire aspettando di sciogliere il nodo principale: l’allenatore. Luis Enrique tornerà oggi a Trigoria dopo due giorni di riposo e riflessioni. Sabatini è rientrato ieri a Roma dopo un blitz di mercato e insieme a Baldini oggi parlerà con l’allenatore per capire una volta per tutte le sue intenzioni. Se, come sembra, lo spagnolo vuole mollare a fine campionato, partirà subito alla caccia a un successore non ancora individuato. Chiunque sarà il prescelto, si troverà a gestire una squadra in costruzione, ma con una base più solida rispetto a un anno fa. Sono dieci i giocatori che la società vuole confermare a prescindere:Stekelenburg, Burdisso, De Rossi, Pjanic, Marquinho, Totti, Borini, Bojan, Lamela e Osvaldo. Ovvero sette degli acquisti della nuova stagione più i capitani e Burdisso. Il portiere olandese è considerato un intoccabile insieme a Lamela e Osvaldo, Pjanic idem nonostante il pressing del Barcellona, Marquinho verrà riscattato dal Fluminense, per Borini c’è già l’accordo con il Parma per il rinnovo della comproprietà. Non sembra in discussione neanche il futuro di Bojan dopo un colloquio nei giorni scorsi a Trigoria tra il papà del ragazzo e Sabatini. L’accordo con il Barcellona prevede un altro anno di prestito e nessuno dei due club vuole ridiscuterlo. Ai dieci giocatori «blindati» vanno aggiunti il secondo portiere Lobont e il giovane terzino brasiliano Dodò, prossimo a svincolarsi dal Corinthians e primo ritocco certo per la prossima stagione:tra premi di formazione e commissioni costerà meno di due milioni e nella testa di Sabatini sarà il titolare designato per la fascia sinistra nonostante sia reduce da un grave infortunio.
Il resto della rosa attuale è in discussione, con le dovute differenze. Kjaer e Gago sono oggetto di trattative e valutazioni: il primo può restare solo in prestito ma c’è più di un dubbio, su Gago sarà decisivo il parere dell’allenatore. Poi ci sono quelli come Perrotta e Taddei che non hanno mercato, i giocatori da piazzare come Curci, Juan, Josè Angel, Rosi, Simplicio e Greco insieme ai rientranti Julio Sergio, Pizarro e Borriello: inevitabilmente qualcuno di questo «gruppone» è destinato a rimanere. Salutano Cassetti e Cicinho in scadenza di contratto, Heinze è padrone del suo destino. E gli acquisti? Un terzino destro, un paio di centrali difensivi, almeno un centrocampista. Ma prima serve un allenatore.