(M. De Santis) – Il bon ton è stato rispettato per filo e per segno. Nessuna parola con la bocca piena, nessuna chiacchiera ad alta voce da una parte all’altra del tavolo, ma solo un arrivederci di cuore a chi se ne va e un bentornato a chi sta per tornare. Il capitano, in fondo, deve essere un po’ gentiluomo. E Totti lo è sempre stato sia nel bene che nel male. «Noi giocatori – ha detto – saremmo stati contentissimi se Lucho fosse rimasto. Ci è piaciuta la sua umanità, un valore unico». Il piatto forte verbale del capitano, servito prima di entrare nel ristorante a picco sul mare di Santa Severa scelto per l’occasione, è un altro: il futuro. Che tradotto in un nome e un cognome vuol dire Vincenzo Montella. Più che un parere, il Totti-pensiero sul ritorno dell’Aeroplanino a Trigoria sembra un’investitura: «Vincenzo ha dimostrato di non guardare mai in faccia nessuno. Lo ha fatto anche nella sua precedente esperienza da allenatore a Roma. Appena arrivato mi lasciò fuori, è uno che fa quello che deve fare. Conosco il suo carattere e posso dire che è un gran bel carattere». Carattere di Montella a parte, il futuro sono le «vacanze. Quest’anno è andato così, ma da luglio ricominceremo a lavorare per una nuova avventura. Spero anche che vada meglio. Che penso di De Rossi che ha detto di volere degli investimenti importanti? Che lo dico anch’io da anni, ma mi prendete sempre per un matto». La chiusura, in pieno stile Totti, è con una battuta: «Chi paga il conto di questo pranzo? Gli americani, spero». Il pranzo d’addio a un taciturno Luis Enrique, in versione marine con i capelli rasati quasi a zero, si è consumato tra baci e abbracci, discorsetto finale del mental coach Llorente e un’altra battuta di Totti. «Ma che vi devo dire? Siete voi che ci lasciate», è stata la scherzosa risposta del capitano a chi dello staff dell’asturiano gli aveva chiesto un pensiero ad alta voce. Stasera, invece, sarà tempo di saluti a tavola per il Catania e Vincenzo Montella: in programma c’è la cena di fine stagione. Ci sarà la squadra, il tecnico, il suo staff e anche il presidente Pulvirenti. Che ieri, intervendo a Teleradiostereo, ha continuato a ripetere quello che aveva già detto nei giorni scorsi: «Montella è l’allenatore del Catania anche per l’anno prossimo. Non prendo neanche in considerazione l’ipotesi che possa chiedermi di andarsene. Se e quando me lo chiederà, vedremo cosa fare. I rapporti con la Roma, comunque, sono buonissimi. Sabatini e Baldini sanno che non è una questione personale». Altre parole puramente a scopo strategico. La realtà è che ieri, a margine del triangolare amichevole ad Agrigento tra Catania, Akragas e Atletico Campofranco, Montella ha parlato con Pulvirenti e gli ha confessato di voler tornare alla Roma. I due si sono dati appuntamento per risolvere la faccenda nei prossimi giorni. Forse già stasera, a cena. Anche perché domani Montella dovrebbe tornare dalla famiglia a Roma. Già da uomo libero o ancora (per poco) sotto contratto con il Catania?