(A. Abbate) – Più steward, meno poliziotti, più sicurezza. Insomma un Olimpico in stile british ma soprattutto più sicuro. È Il debriefing (bilancio) dell´orgoglio: “I risultati vanno al di là di ogni più ottimistica previsione”. Sorride fiero il questore Tagliente all´Olimpico, sorridono i dati della gestione della sicurezza. Il bilancio annuale è un colpo nell´occhio, una scalata dal 2007 a oggi. Spettatori in crescita del 3%, risorse delle forze dell´ordine in diminuzione (-14%), illesi operatori di polizia e steward, appena 3 tifosi feriti. Erano sette l´anno scorso: “L´equilibrio nella gestione delle dinamiche ‘da stadio´, in linea con gli indirizzi del prefetto Pecoraro, ha evitato nell´arco dell´intera stagione incidenti”, spiega Tagliente. In calo anche le denunce (-31%), da 71 a 49 in un anno. Meno 44% gli arresti, da 18 a 10, aumentano del 21% i sostenitori accompagnati agli uffici di polizia per accertamenti (da 19 a 23). Nessun lacrimogeno utilizzato. Sono numeri importanti, il questore dispensa complimenti ai “complici” di una macchina quasi perfetta: “Questo è il frutto dell´impegno di una squadra con un progetto”.
Ammiccano tutti i componenti sul palco: il comandante provinciale dei carabinieri Maurizio Mezzavilla, Ignazio Gibilaro della guardia di finanza, i delegati alla sicurezza di Roma e Lazio, Feliziani e Pinata, nonché gli enti e le aziende partecipi. Fra Atac e Ama, c´è un plauso speciale di Tagliente: “Con la finale di Coppa Italia Juventus-Napoli abbiamo vinto l´ultima scommessa e dimostrato al mondo di poter fronteggiare l´emergenza. Grande merito va al Coni”. Incassa Diego Nepi, direttore degli impianti del Foro Italico: “Adesso vogliamo raccontare altri 20 maggio 2012 come pagine meravigliose dello sport”. Riassaporare le tradizioni romane. Persino i derby sono tornati a essere un semplice spettacolo nello spettacolo. Colori, bandiere, sfottò da gustarsi senza “notti dei lunghi coltelli”: “Abbiamo ridotto le criticità – ammette il questore Tagliente – e siamo riusciti a riportare sugli spalti famiglie e cinquemila bambini nei derby serali”.
Adesso c´è già un´altra sfida nell´aria, assaporata in un numero apparentemente sterile: l´aumento del 3% degli steward (15.735) rispetto alle forze di polizia impiegate (14.790) nell´ultimo anno. “In due gare abbiamo utilizzato le risorse esterne allo stadio per altre esigenze – racconta Tagliente – e Roma-Chievo dell´8 gennaio è stata giocata addirittura senza polizia all´esterno, perché gli agenti erano stati dirottati per lo sgombero di un immobile in città”. Sette striscioni sequestrati, appena sei armi, 176 fuochi esplosi (-6%), 823mila sanzioni amministrative (+26%).
C´è voglia di superarsi ancora: “Possiamo migliorare l´attività di prefiltraggio – assicura il questore – e ridurre gradualmente le risorse impiegate allo stadio per destinarle alla sicurezza in generale”. Più steward, meno agenti, il modello è quello “inglese”. Il prossimo piano sicurezza stadio rimodulerà i controlli per scongiurare artifizi pirotecnici, rivedrà l´opportunità di mantenere l´allestimento dei varchi di prefiltraggio in Tribuna Tevere e Curva nord, come in Coppa Italia, per consentire il decongestionamento degli ingressi e facilitare il lavoro degli addetti alla sicurezza. Ora la parola passa al Viminale: serve un punto sulla questione tessera del tifoso (o, se preferite, fidelity card). Come fare per abbonarsi, per andare in trasferta. British style? No, un´invenzione tutta italiana.