«Tutte le sere immagino e sogno di vivere l’emozione dell’Europeo, essere con la Nazionale è il premio ad un’annata per me speciale nonostante due infortuni». Così Fabio Borini a margine della presentazione a Firenze dell’11/o Memorial ‘Niccolò Gallì, torneo di calcio giovanile riservato agli Esordienti ’99 che si terrà dal 25 al 27 maggio, dedicato al giovane calciatore scomparso in un incidente stradale. Nell’occasione Borini, che ha avuto un permesso speciale dal capo delegazione azzurro Demetrio Albertini e dal ct Cesare Prandelli, ha ricevuto direttamente da Giovanni Galli («Fabio rappresenta una delle eccellenze che hanno onorato il torneo dedicato a mio figlio, chi ha ricevuto questo premio ha avuto fortuna») il riconoscimento ‘Dal Memorial alla Nazionalè avendo partecipato a 13 anni, con la maglia del Bologna, a questo torneo. «Fa piacere ricevere un simile premio per giunta in concomitanza con l’inizio del raduno a Coverciano, è una tappa del mio percorso di crescita – ha dichiarato l’attaccante della Roma – essere qui è un onore e uno stimolo a fare sempre meglio». Intanto il primo obiettivo sarà cercare di convincere Prandelli a tenerlo nel gruppo dei 23 che voleranno in Polonia e Ucraina: «Cerchero di convincere il ct in un solo modo, restando me stesso, impegnandomi al massimo, con il lavoro e i sacrifici. La maglia azzurra pesa come tutte le altre, con la differenza però che sopra c’è scritto Italia. Me la giocherò con Destro? Mattia è un grande amico, non c’è alcuna rivalita. C’è chi dice che ho bruciato le tappe? Chi lo afferma non mi conosce». Ha raccontato le sensazioni del primo giorno azzurro: «C’è un bel clima, un bel gruppo. Possiamo vincere l’Europeo? Non faccio mai pronostici, anche perchè non li azzecco mai».
Inevitabile una battuta sulla Roma e sul suo futuro, essendo Borini uno dei prossimi uomini-mercato: «Per quanto mi riguarda voglio restare alla Roma, credo nel progetto e non giudico del tutto negativa questa stagione, anche se non si è conclusa come io e miei compagni speravamo. Zeman? Non lo conosco e conosco poco anche Montella, comunque i miei pensieri adesso sono altri». Uno però lo ha voluto dedicare al Chelsea, dove si è trasferito a 16 anni arrivando anche a esordire in prima squadra con Ancelotti allora tecnico dei Blues: «Sono felicissimo del successo in Champions, da tanto tempo il Chelsea inseguiva quell’obiettivo. Trasferirmi là è stata la svolta».
Fonte: ansa