(F. Bianchi) – Un autentico choc: “voglio abbattere il muro dell’omertà”, ha detto il pentito Filippo Carobbio, 32 anni, che ha lanciato durissime accuse nei confronti dei suoi ex dirigenti del Siena, coinvolgendo anche Antonio Conte, fresco campione con la Juventus. C’è subito da dire, per evitare equivoci, che il club bianconero non è assolutamente sfiorato da queste (brutte) vicende del calcioscommesse perché si riferiscono a quando Conte allenava il Siena: ma il problema, per il tecnico, adesso sarà quello di difendersi da accuse che sono state ritenute “credibili” dalla procura di Cremona, che ha scoperchiato il pentolone su questo scandalo, e da quella della Figc. Ricordiamo che per la giustizia sportiva, tocca all’incolpato l'”onere della prova”, e questo in alcuni casi (ma non è detto che si riferisca a questo), complica non poco le cose. Comunque, il pentito Carobbio tira in ballo il Siena per due gare “taroccate” con il Novara e l’Albinoleffe, due gare dello scorso torneo di serie B. Coinvolta la dirigenza del club toscano, Conte e molti calciatori. In caso di responsabilità diretta, il Siena rischierebbe la retrocessione all’ultimo posto in classifica, l’illecito invece si paga con tre anni di squalifica dei tesserati. Carobbio, come pentito, avrebbe diritto invece ad uno sconto di pena. Tutte cose, ovviamente, che ora Palazzi dovrà verificare: dopo la finale di Coppa Italia, ci sarà un nuovo calendario di audizioni. La procura chiamerà a deporre anche Conte, tantissimi calciatori e lo stesso presidente del Siena, Mezzaroma che era già stato tirato in ballo tempo fa (ma con riferimenti piuttosto vaghi, addiritura di terza mano…). Stavolta invece Carobbio è stato preciso nella sua ricostruzione dei fatti: come detto, Palazzi e il suo staff lo ritengono “credibile” mentre i suoi ex compagni del Siena hanno negato ogni combine: ora la parola toccherà agli incolpati. La procura Figc intanto aspetta ancora le carte da Bari e Napoli, per poter avviare il secondo troncone dell’inchiesta: dovrebbe essere questione di giorni, almeno per quanto riguarda Bari. Lì c’è un altro pentito, Masiello, che coinvolge società e tantissimi tesserati. Inoltre anche da Cremona, presto, potrebbero esserci altre novità clamorose. Ma perché adesso i giocatori si pentono così facilmente? La lista cresce: Micolucci, Gervasoni, Masiello, Conteh, Ruopolo, Carobbio, Cellini, Tamburini, Cristante, Gianello, eccetera. Perché tentano di salvare almeno in parte la loro carriera sportiva, visto che dal punto di vista penale la frode sportiva non fa molta paura (a meno che ci sia anche l’associazione a delinquere, non facile però da dimostrare). E poi, di fronte alle registrazioni delle loro intercettazioni, molti calciatori alla fine devono arrendersi quando sentono la loro voce…
La nuova inchiesta di Palazzi potrebbe portare al deferimento di molti altri club, fra cui alcuni di serie A (Genoa, Lazio, Napoli, Lecce, Chievo, Bologna, Udinese, Parma). Con responsabilità diverse, alcune molto attenuate. L’Atalanta intanto è già stata deferita nel primo filone (ma Palazzi non è riuscito a dimostrare il coinvolgimento diretto del club, pur avendo “sospetti”), così come Siena e Novara che dovrebbero essere nuovamente incolpate. In serie B, da valutare alcune posizioni fra cui quelle di Bari (nei guai) e Sampdoria. Intanto, via col primo processo (22 società accusate, 61 tesserati): si parte il 31 maggio, udienza anche il primo giugno, poi stop il 2 e 3 giugno. Gli avvocati stanno studiando il malloppo coi deferimenti: quasi trecento pagine, più diecimila di allegati. La sede della Disciplinare (presidente Artico) dovrebbe essere quella dell’ex Ostello della gioventù al Foro Italico, davanti all’aula bunker: scartato l’Olimpico (il 31 maggio, tra l’altro, c’è il Golden Gala di atletica), così come sono stati scartati due hotel, a Roma e Fiumicino. Le sentenze si avranno a playoff e playout di serie B e La Pro conclusi: quindi, intorno a metà giugno. Si tratta di fatti avvenuti non quest’anno ma in precedenza. Probabile quindi che le penalizzazioni, dovendo essere afflittive, vadano a ricadere sulla prossima stagione agonistica. Moltissimi anche i casi di omessa denuncia. Poi, a fine giugno dovrebbe essere conclusa la seconda trance, quella che tira in ballo nomi eccellenti (vedi appunto Conte) e mezza serie A. Processi a luglio: ai primi di agosto l’Uefa vuole i nomi delle squadre iscritte alle Coppe. Sarà un terremoto?
La vergogna di Marassi: 101 Daspo e inchiesta chiusa
L’inchiesta della procura federale sulla “vergogna” di Genoa-Siena del 22 aprile è a buon punto: sono già stati interrogati molti tesserati del Genoa. C’è da capire chi ha obbligato i calciatori a togliersi la maglia, obbedendo così al ricatto di alcuni ultrà: sono stati i poliziotti, incapaci di “governare” la situazione, il presidente Enrico Preziosi? Intanto, la questura di Genova, pessima nella gestione dell’ordine pubblico in occasione della gara, ora pare essersi svegliata: 101 Daspo (da 3 a 5 anni) e 52 denunce. Ma in futuro a Genova qualcosa dovrà cambiare.
Londra, 221 azzurri. Ma niente donne pugili
I qualificati per Londra sono 221: non si arriverà a quota 300 ma ci si dovrebbe fermare intorno a 290, forse poco oltre. Niente di male: sono molti in meno rispetto a Pechino 2008 ma di questi tempi è meglio privilegiare la qualità che la quantità. Le proiezioni danno dall’Italia una trentina di medaglie, è questo che conta. La possibilità di restare a testa alta nel G 10 mondiale e magari di battere i “cugini” di Francia. Le qualificazioni olimpiche comunque continuano: ma non ce l’hanno fatta le uniche due donne pugili (Valeria Calabrese, categoria 48-51 chili, e Romina Marenda, cat. 57-60 chili) che abbiamo schierato ai Mondiali. Come noto, da quest’anno ai Giochi è stato ammesso anche il pugilato femminile (pochissimi i posti a disposizione), l’Italia non è riuscita a trovare spazio. C’è ancora da crescere.